Si fa sempre più largo l’ipotesi che Massimiliano Tosoni sia stato avvelenato. La morte del giovane di Montichiari risale all’11 settembre nel carcere Ippo 2 di Fortaleza dove era recluso in attesa della richiesta di estradizione in Italia e del terzo grado del processo per duplice omicidio. Se dalle prime indagini pareva che il decesso fosse dovuto a cause naturali, uno specifico esame tossicologico avrebbe evidenziato delle sostanze tossiche nei tessuti del 35enne.
Non si tratta di stupefacenti, ma sostanze chimiche su cui gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo. Del caso si sta occupando anche l’interpol italiana. Una vicenda con molti punti oscuri. Tra la scoperta del cadavere e la comunicazione ufficiale della morte all’avvocato e ai familiari sono trascorse oltre 24 ore. Un lasso di tempo in cui è stata disposta ed eseguita l’autopsia.
Non sarebbe la prima volta che nelle carceri brasiliane si registrano omicidi mascherati con sostanze chimiche che, disciolte nell’acqua della vittima, provocano la morte per arresto cardiocircolatorio e fanno sembrare che il decesso sia sopraggiunto per cause naturali. Intanto la famiglia ha ottenuto il nullaosta per il rimpatrio della salma. Le ceneri arriveranno giovedì sera nella camera ardente allestita nella casa di via Allende. I funerali si svolgeranno lunedì alle 20,45 in Duomo.