“I reati sono costantemente in calo. L’Italia è uno dei Paesi in cui ci sono meno omicidi al mondo. C’è una sensazione, una percezione di insicurezza che in realtà è totalmente ingiustificata”. Sono parole del presidente della Corte d’Appello di Brescia Caudio Castelli, fra i relatori questo pomeriggio di una tavola rotonda sui dati della giustizia andata in onda in diretta su Èlive.
Castelli ha quindi snocciolato alcuni di questi dati, in particolare quelli riferiti agli omicidi. Il confronto con il 1991 è effettivamente confortante: trent’anni fa infatti si registravano 3.4 omicidi ogni 100mila abitanti, oggi questo numero è sceso fino allo 0.5.
Putroppo l’unico dato che non è calato ma si è mantenuto stabile è quello dei femminicidi. Così come nel 1991 anche oggi sono poco meno di 200 ogni anno.
Se si registra un forte calo, bisogna anche fare i conti con il cambiamento dei tipi di reato. Ad esmpio quest’anno c’è stata una fortissima diminuzione dei reati contro il patrimonio, a fronte di un fortissimo aumento dei reati informatici.
“Io non vedo perché la gente si deve trovare insicura a uscire per strada – ha proseguito Castelli – Anche perché i reati predatori sono fortunatamente in calo. Poi c’è anche un intervento serio di controllo del territorio da parte forze dell’ordine, c’è un intervento che bene o male fa anche la magistratura per cui secondo me questa percezione è totalmente ingiustificata”.