Dal 16 febbraio entrerà in vigore il nuovo regolamento dei Consigli di Quartiere, in vista delle elezioni per la nomina dei 33 nuovi Cdq che si terranno domenica 14 aprile. Si tratta di uno strumento fondamentale per l’Amministrazione comunale perché consentono di raccogliere in modo efficace le istanze dei cittadini, affrontare i problemi dei quartieri e collaborare alla realizzazione di progetti significativi per il proprio territorio.
Le candidature andranno presentate compilando l’apposito modulo disponibile negli Uffici di zona e nella sezione del Sito Istituzionale. Mentre le assemblee di quartiere per la presentazione delle candidature si svolgeranno dal 7 al 13 marzo, e il termine massimo per la presentazione è entro le 12 di mercoledì 13 marzo negli uffici di zona o durante le assemblee nei rispettivi quartieri.
“Oggi con soddisfazione possiamo dire che l’intera consiglio comunale, quindi l’intera città riconosce questo strumento come un sistema democratico di partecipazione – ha detto Valter Muchetti, Assessore alla Partecipazione – Si vota il 14 di aprile, vi invitiamo ad andare sul sito del Comune per vedere dove, come e quando si vota”.
Chi potrà presentare la propria candidatura?
I cittadini italiani e comunitari che risultino residenti nel quartiere al 15° giorno antecedente la data della consultazione e aventi età non inferiore ai 16 anni alla data della consultazione.
I cittadini extracomunitari che risultino residenti nel quartiere al 15° giorno antecedente la data della consultazione, purché gli stessi abbiano maturato un periodo di residenza nel Comune non inferiore a 5 anni consecutivi calcolati al 15° giorno antecedente la data della consultazione con età non inferiore ai 16 anni alla data della consultazione.
Il calendario delle candidature
giovedì 7 marzo: assemblee dei quartieri Zona Nord
venerdì 8 marzo: assemblee dei quartieri Zona Sud
Lunedì 11 marzo: assemblee dei quartieri Zona Ovest
Martedì 12 marzo: assemblee dei quartieri Zona Est
Mercoledì 13 marzo: assemblee dei quartieri Zona Centro
Le modifiche al Regolamento
– il titolo del regolamento che passa dal concetto di “Istituzione e funzionamento dei Consigli di Quartiere” ad “Attuazione della partecipazione territoriale e di comunità”;
– l’importanza di aggregarsi per zone per condividere le progettualità anche in territori più ampi;
– formalizzazione della costituzione del fondo comunale per la gestione delle attività nei quartieri (fondo già esistente ed utilizzato per finanziare iniziative varie);
– una declinazione più puntuale degli strumenti per la partecipazione territoriale (pareri, richieste, proposte, promozione di attività), con particolare riguardo a:
• collaborazione con i punti comunità e con i servizi sociali territoriali
• promozione delle forme associative e delle istituzioni scolastiche del territorio
• partecipazione a bandi di finanziamento
• promozione e gestione condivisa dei beni comuni
• bilancio partecipativo: è stato introdotto il principio che l’Amministrazione Comunale possa far proprie le proposte dei Cdq per interventi e/o opere di interesse di quartiere secondo un percorso orientato al bilancio partecipativo. La declinazione dei contenuti avverrà successivamente con apposita disciplina che dovrà tenere conto dell’impatto sulla struttura comunale e delle disponibilità di bilancio;
– rafforzamento dei rapporti con gli organismi consultivi (consulte, osservatori, consiglio di indirizzo del welfare comunale) e con il Consiglio Comunale (in particolare i rapporti con le Commissioni Consiliari);
– rafforzamento dei rapporti con gli Assessorati e con gli uffici di zona che costituiscono i punti di riferimento nel territorio;
– rafforzamento dei rapporti con l’Urban Center per percorsi informativi, incontri e progettazione partecipata in materia urbanistica, infrastrutturale e ambientale;
– valorizzazione di aspetti di comunicazione istituzionale e promozione delle iniziative;
– maggiore formazione (in particolare sarà dedicata ai nuovi Consigli di quartiere al loro insediamento);
– cadenza almeno annuale delle assemblee di quartiere, convocata dalla Sindaca o dall’Assessore in caso di inadempienza del/della Presidente del Cdq;
– sottoscrizione del “Manifesto della comunicazione non ostile” da parte dei candidati;
– adozione di un linguaggio inclusivo di genere;
– possibile riduzione di n. 2 candidati e componenti del Cdq nel caso si debba ricorrere alla consultazione straordinaria dopo 180 giorni e non si trovi un numero sufficiente di candidati;
– limitazione della incandidabilità alle sole cariche politiche;
– revisione e aggiornamento del vademecum contenente le istruzioni operative per i consigli di quartiere;