“Il futuro del Brescia non appartiene più a me”. Sono certamente queste le parole, riportate dal dorso bresciano del Corriere, a far più rumore. Sono state pronunciate la presidente del Brescia Calcio Massimo Cellino all’esterno del PalaGiustizia dove si è recato in mattinata per la vicenda che, almeno direttamente, non riguarda il club bresciano.
L’imprenditore sardo si è recato in aula per chiedere il dissequestro dei beni per un valore ci circa un milione di euro, gli unici ancora bloccati dei 59 sequestrati circa un anno fa.
Al di là di questo fronte giudiziario, che lo vedrà nuovamente in aula il 5 luglio per l’udienza preliminare, si tratta della prima uscita pubblica di Cellino dopo la retrocessione del Brescia Calcio. Inevitabile quindi la presenza della stampa cui il patron ha rilasciato qualche breve dichiarazione all’uscita.
“Mi interessano solo questi di tribunali, non gli altri perché fanno parte del passato – ha detto riferendosi probabilmente al caso Reggina – il Brescia ha tutto per stare in serie A, nemmeno in Serie B, alcune società non hanno neanche i palloni. Le mie sono contestazioni che faccio a prescindere dalla situazioni di classifica: in Italia si spendono i soldi per i procuratori e per strapagare i giocatori, io ho speso per stadio e centro sportivo. Ma il futuro del Brescia non appartiene a me”.