È sempre stata parecchio travagliata la storia del centro sportivo di San Bartolomeo, un polo molto apprezzato dai bresciani e da anni al centro di radicali lavori di riqualificazione. Un percorso a ostacoli dettato da diverse sfortune che però, ora, è quasi al traguardo.
È di pochi giorni fa la notizia che anche il campo a 11 è tornato nelle disponibilità dell’Uso San Bartolomeo. Ma proviamo a ripercorrere i lunghi anni di cantieri (o mancati cantieri) per capire quali sono stati gli intoppi. Se ci siano delle colpe e dei meriti.
A dicembre 2019 la Giunta approva il progetto esecutivo per una cifra di 720mila euro. Alla fine di marzo dell’anno successivo (giova ricordare che in quei giorni iniziava la pandemia covid) i lavori vengono aggiundicati a una società cooperativa di Lecco che ha firmato il contratto ma poi non ha mai iniziato i lavori contestando i prezzi.
Si passa quindi alla seconda ditta in graduatoria, con l’affidamento a fine ottobre. E sono già passati praticamente sette mesi di nulla. Poco meno di un anno dopo, il primo ottobre 2021, si è dovuto rescindere il contratto per “ritardi e inadempimenti”.
A questo punto la Loggia ha deciso, per rendere l’impianto disponibile almeno parzialmente senza attendere la definizione complessiva del contenzioso che avrebbe bloccato l’avanzamento dei lavori, di suddividere gli interventi in lotti.
Quindi sono iniziati i vari lavori a step: nuove recinzioni per 110mila euro, spogliatoi prefabbricati per 130mila, rifacimento del sintetico a 7 per 200mila euro e una nuova illuminazione del campo principale per 353mila euro. Questi interventi hanno permesso una prima – parziale – riapertura a novembre 2022.
Le ultime opere hanno un valore totale superiore a 1,6 milioni. A oggi è stato ultimato il campo a 11, tornato attivo all’inizio della settimana, e manca un parapetto agli spalti del campo in sintetico che sarà posato entro metà settembre. Rimane ora da aggredire la palazzina non solo con interventi di carattere architettonico e di rinforzo strutturale, ma anche con il rifacimento degli impianti.
Sostanzialmente al piano terra sarà rivista la distribuzione interna di alcuni locali, realizzata una nuova bussola d’ingresso con nuovi impianti, installato un nuovo impianto servoscala e una nuova area esterna per il lavaggio delle scarpe. Verranno poi realizzate nuove docce a pavimento, saranno sostituiti i serramenti esterni e i vetri rotti e saranno tinteggiati tutti gli ambienti interni e tutte le pareti perimetrali. Al primo piano sarà risistemata la distribuzione del blocco dei bagni interni al bar e sarà effettuata un’attività di manutenzione degli altri locali e della terrazza esterna. All’esterno verranno effettuati interventi strutturali per realizzazione della nuova scala d’emergenza al primo piano e della nuova bussola d’ingresso.
Il tutto dovrebbe terminare entro novembre, poi ci saranno i collaudi e le pratiche di accatastamento per l’agibilità dell’immobile.
Il centro sportivo oggi
La cronistoria del centro
- Con convenzione urbanistica del 1975 la società Interim si impegnava a cedere al Comune l’area ora interessata dal centro sportivo da destinare a verde e attrezzature pubbliche.
- In seguito, nel 1987 con accordo tra Interim, parrocchia e Comune l’area veniva “concessa” alla parrocchia di San Bartolomeo affinché quest’ultima realizzasse un campo da calcio e un edifico da adibire a spogliatoi;
- Successivamente nel 1992 Interim e il Comune concedevano alla parrocchia per 20 anni una ulteriore porzione di area richiamando le medesime condizioni di cui all’atto del 1987;
- Nello stesso anno la parrocchia otteneva dal Comune il permesso di costruire un nuovo fabbricato ad uso spogliatoio; la realizzazione dell’edificio fu affidata all’impresa Sandrini. A totale cura e spese dell’impresa furono realizzati tre campi da calcio, ed un edificio adibito a spogliatoi palestra aule riunioni, bar etc.;
- La gestione del centro fu affidata prima alla parrocchia e poi alla scuola di calcio San Bartolomeo (presieduta dallo stesso Sandrini);
- Nel 1995 il comune revocava la concessione per la gestione rilasciata alla parrocchia la quale a sua volta intimava Sandrini di abbandonare la gestione; I Sandrini chiesero il rimborso delle spese sostenute per la realizzazione del centro e ciò diede avvio ad un contenzioso anche con la parrocchia.
- Nel 1997 la Interim trasferiva al Comune la proprietà delle aree di cui all’impegno convenzionale del 1975.
- Nel 2005 venne sottoscritto un Accordo Transattivo che prevede per i Sandrini la rinuncia alla richiesta di rimborso e la continuità nella gestione del centro per 10 anni subordinata alla sottoscrizione di una convenzione dove il Comune di Brescia diventava proprietario degli immobili dopo 10 anni dalla sottoscrizione dell’atto. Nel 2020 il Responsabile del settore Patrimonio ordina lo sgombero dell’area da fabbricati all’ USO san Bartolomeo.