Era a Kinshasa dal 2017 Luca Attanasio, l’ambasciatore d’Italia in Repubblica democratica del Congo morto questa mattina in un attacco armato condotto contro un convoglio internazionale sul quale viaggiava.
Nell’attentato ha perso la vita anche un carabiniere. Attanasio 43 anni, era uno dei più giovani ambasciatori italiani nel mondo. Originario di Limbiate, in Lombardia, era stato insignito lo scorso anno del Premio internazionale per la pace di Nassirya. In un post su Facebook, il sindaco di Limbiate Romeo si è detto orgoglioso dell’impegno dimostrato da Attanasio durante la sua carriera internazionale, che lo ha portato a lavorare nelle ambasciate di Svizzera, Marocco e Nigeria prima di essere nominato, nel 2017, capo missione a Kinshasa. Lascia la moglie Zakia Seddiki, fondatrice e presidente dell’associazione umanitaria “Mama Sofia”, attiva nelle zone più difficili del Congo in progetti umanitari.
Il decesso di Attanasio, che non è sopravvissuto alle ferite ricevute, è stato confermato dal ministero degli Affari esteri italiano. Secondo fonti locali, nell’attacco sono rimasti uccisi anche l’autista e la guardia del corpo di Attanasio.
La Farnesina conferma la morte dell’ambasciatore d’Italia nella Repubblica democratica del Congo Luca Attanasio e di un militare dell’Arma dei Carabinieri. Lo si apprende da una nota: “L’ambasciatore e il militare stavano viaggiando a bordo di una autovettura in un convoglio della Monusco, la missione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per la stabilizzazione nella Repubblica democratica del Congo”.
“Il cordoglio di Regione Lombardia e di tutti i lombardi ai familiari dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, 30 anni, due nostri connazionali caduti mentre onoravano il nome dell’Italia, in missione per la stabilizzazione di quella che ancora oggi purtroppo è una delle aree più pericolose al mondo – il messaggio di Attilio Fontana – Siamo vicini al corpo diplomatico italiano e all’Arma dei Carabinieri”.