Brescia ha perso una grande donna, una visionaria, una donna che ha dedicato la sua vita a difendere le donne e i bambini vittime di violenza.
Ivana Giannetti, già capo della Squadra Volante e vice Questore di Brescia alla fine degli anni ottanta, con il Sindacato di Polizia, nel 1987 fondò il Telefono Azzurro Rosa. L’obiettivo era quello di “prevenire l’abuso all’infanzia, ai minori e alle donne, che sono in situazioni di difficoltà fisica e strumentale”.
Basterebbe questo a spiegare la lungimiranza di Ivana Giannetti. Eravamo alla fine degli anni ottanta, quarant’anni fa.
Il Telefono Azzurro Rosa era per lei una “missione di vita”. È stato il collante con la città, il motivo che l’ha legata a Brescia per tutta la sua carriera in Polizia.
Un progetto di straordinaria innovazione nell’aiuto di bambini e donne vittime di violenza. A livello nazionale c’era solo il Telefono Azzurro ma era per i bambini e per le donne a Brescia il Telefono Azzurro Rosa era nato prima dei centri antiviolenza cittadini.
La sua straordinaria sensibilità, unita all’esperienza di Polizia, l’aveva portata a creare una struttura unica nel suo genere per rispondere ad un’emergenza che stava crescendo.
Da via Repubblica Argentina, prima sede del Telefono Azzurro, all’attuale di via San Zeno 174. Una cascina fatiscente, caparbiamente voluta e ottenuta dal Comune. I lavori di ristrutturazione e la creazione dei servizi per donne e bambini, compreso il villaggio Morbidò.
Una tenacia e una caparbietà mai per se stessa o per convenienze personali ma per quel progetto che si chiama “Telefono Azzurro Rosa” che in 38 anni ha aiutato centinaia se non migliaia di bimbi, donne e famiglie.
Grazie Ivana. La città forse, anzi, sicuramente avrebbe potuto e dovuto fare qualcosa di più per aiutare te e i tuoi volontari ma so che per te, il regalo più bello era donare serenità e felicità a tutte le mamme e i bambini che quotidianamente aiutavi. E il prossimo 6 gennaio sarà molto più triste senza la “Befana” in Azzurro Rosa. Grazie per quello che hai fatto e per quello che ci lasci oggi in eredità.
Paolo Bollani
“Le dobbiamo molto, con il Telefono Azzurro Rosa, nato proprio per sua volontà, per trent’anni ha difeso donne e bambini vittime di violenze e ingiustizie, contribuendo a cambiare la mentalità del Paese e avviando una vera e propria battaglia di civiltà – è stato il cordoglio della sindaca Laura Castelletti – Lascia una grande eredità, un grande esempio e un grande vuoto”.