Durante una mostra in corso nella municipalità sud-occidentale cinese di Chongqing, l’Olivetti Programma 101, un prototipo di personal computer, una macchina da scrivere M20 con una storia di circa 100 anni e altri oggetti esposti contribuiscono ad agevolare un interessante dialogo culturale tra Chongqing e il comune italiano di Ivrea, entrambi famosi per ospitare abbondanti reperti industriali.
La mostra, della durata di una settimana, “Il mondo di Olivetti: una comunità utopica”, presenta 84 oggetti, tra cui riviste, libri, fotografie e macchine da scrivere, che raccontano la storia della centenaria attività commerciale dell’azienda. Un tempo Olivetti era leader in settori come le macchine da scrivere e i computer. Oltre alla storia dell’azienda, la mostra si concentra anche su Olivetti stesso e sulla sua città natale, Ivrea. L’uomo è stato un famoso imprenditore italiano.
Divisa in quattro spazi, la sala espositiva presenta un design unico. Le casse di legno della sala non sono solo container per l’imballaggio e il trasporto degli oggetti esposti, ma fungono anche da vetrine complete.
Dal metallo al vetro, fino all’acrilico, i documenti realizzati con materiali diversi si integrano tra loro e, insieme a macchine da scrivere, computer e altri oggetti, rivelano il processo di sviluppo dell’azienda Olivetti, offrendo anche uno sguardo allo sviluppo di Ivrea e riflessioni sulla ricca eredità industriale dell’Italia.
In particolare, il complesso di edifici di Jiulongyiku, dove si tiene la mostra, era in passato un magazzino di un’azienda locale di Chongqing. Dopo diversi interventi di ristrutturazione, è diventato una base culturale e creativa, che richiama l’essenza di questa mostra, come utilizzare il patrimonio industriale negli sforzi di rinnovamento urbano di oggi.
“Il tema di questa mostra, ‘Una comunità utopica’, riflette il modo in cui Jiulongyiku ha costruito il “Nuovo centro del vicinato della città'”, ha dichiarato Wu Guanglong, direttore generale della società operativa di Jiulongyiku. “Con la visione di scenari di consumo aggiornati, modelli commerciali ringiovaniti e un design urbano ricostruito, miriamo a promuovere il micro-rinnovamento e la riqualificazione di Chongqing e a raccogliere industrie innovative e creative”.
“Ivrea è un centro di sviluppo industriale nel nord-ovest dell’Italia. Chongqing è un importante produttore di automobili in Cina, ed entrambe le città sono potenti in termini di industria. Questa mostra favorisce gli scambi culturali tra le due città e i due Paesi”, ha dichiarato l’organizzatore della mostra Fabio Schina, che è anche il console generale d’Italia a Chongqing.
Schina ha inoltre sottolineato gli sforzi compiuti da Chongqing per preservare il proprio patrimonio industriale.
Ad esempio, a Chongqing ci sono ora ristoranti che in precedenza erano rifugi antiaerei, mentre alcuni vecchi magazzini sono stati trasformati in aree ricreative. Secondo Schina, molte ex aree industriali e fabbriche sono state restaurate e trasformate in spazi pubblici culturali innovativi, diventando parte della campagna di Chongqing per promuovere la sua immagine urbana.
La mostra di Chongqing ha attirato molti professionisti locali negli ambiti del rinnovamento e del design urbani.
“Quest’esposizione non solo presenta documenti e manufatti, ma integra anche una mostra fotografica. Attraverso le prospettive di quattro fotografi, vengono rivelate l’estetica spaziale e la memoria umana di Ivrea”, ha commentato Chen Yizhong, un professionista della riqualificazione urbana che in passato ha contribuito alla ristrutturazione di una tipografia di Chongqing, ora diventata una popolare destinazione turistica.
Chen ritiene che la mostra non solo offra al pubblico cinese l’opportunità di conoscere la città italiana di Ivrea, ma porti anche un contributo significativo ai futuri sforzi della Cina nella tutela del patrimonio industriale.
La mostra, iniziata il 5 marzo, durerà fino al 23 aprile. (Xin)
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