La Cina spera che l'UE fornisca un ambiente imprenditoriale equo, trasparente e non discriminatorio per le imprese cinesi che vogliono investire e fare affari in Europa, ha dichiarato oggi una portavoce del ministero degli Esteri. La portavoce Mao Ning ha formulato queste osservazioni durante un briefing quotidiano con la stampa, in risposta a una domanda su un rapporto pubblicato ieri dalla Camera di commercio cinese nell'UE, secondo cui l'"incertezza" è diventata un fattore determinante per le imprese cinesi che operano nell'Unione Europea. "Il rapporto riflette le notevoli preoccupazioni delle imprese cinesi verso l'UE per il continuo deterioramento del suo ambiente imprenditoriale", ha dichiarato Mao. I dati del sondaggio mostrano che il 68% degli intervistati ritiene che tale ambiente sia peggiorato nell'ultimo anno, con oltre la metà che sostiene che il mercato dell'UE non è più "equo e aperto", mentre il 78% degli intervistati identifica l'"incertezza" come una caratteristica chiave delle loro attività. Osservando che dall'ottobre dello scorso anno l'UE ha adottato oltre 40 misure commerciali restrittive nei confronti della Cina, Mao ha affermato che la nuova Commissione europea ha posto sempre più l'accento sulla "sicurezza economica" e ha pianificato di rafforzare lo strumentario economico e commerciale e di aggiornare le misure restrittive in settori quali la revisione degli investimenti e il controllo delle esportazioni. "Queste mosse si discostano completamente dai principi dell'economia di mercato, della concorrenza leale e del libero scambio che l'UE afferma da tempo di sostenere, minando i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi e offuscando l'immagine stessa dell'UE", ha dichiarato Mao. La Cina spera che l'UE ascolti con attenzione e serietà le preoccupazioni ragionevoli e legittime delle imprese cinesi, evitando di politicizzare le questioni economiche e commerciali o di legarle alla sicurezza nazionale, ha aggiunto Mao.
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Pechino, 10 dic 15:02 – (Xinhua) – La Cina spera che l’UE fornisca un ambiente imprenditoriale equo, trasparente e non discriminatorio per le imprese cinesi che vogliono investire e fare affari in Europa, ha dichiarato oggi una portavoce del ministero degli Esteri.

La portavoce Mao Ning ha formulato queste osservazioni durante un briefing quotidiano con la stampa, in risposta a una domanda su un rapporto pubblicato ieri dalla Camera di commercio cinese nell’UE, secondo cui l'”incertezza” è diventata un fattore determinante per le imprese cinesi che operano nell’Unione Europea.

“Il rapporto riflette le notevoli preoccupazioni delle imprese cinesi verso l’UE per il continuo deterioramento del suo ambiente imprenditoriale”, ha dichiarato Mao.

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I dati del sondaggio mostrano che il 68% degli intervistati ritiene che tale ambiente sia peggiorato nell’ultimo anno, con oltre la metà che sostiene che il mercato dell’UE non è più “equo e aperto”, mentre il 78% degli intervistati identifica l'”incertezza” come una caratteristica chiave delle loro attività.

Osservando che dall’ottobre dello scorso anno l’UE ha adottato oltre 40 misure commerciali restrittive nei confronti della Cina, Mao ha affermato che la nuova Commissione europea ha posto sempre più l’accento sulla “sicurezza economica” e ha pianificato di rafforzare lo strumentario economico e commerciale e di aggiornare le misure restrittive in settori quali la revisione degli investimenti e il controllo delle esportazioni.

“Queste mosse si discostano completamente dai principi dell’economia di mercato, della concorrenza leale e del libero scambio che l’UE afferma da tempo di sostenere, minando i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi e offuscando l’immagine stessa dell’UE”, ha dichiarato Mao.

La Cina spera che l’UE ascolti con attenzione e serietà le preoccupazioni ragionevoli e legittime delle imprese cinesi, evitando di politicizzare le questioni economiche e commerciali o di legarle alla sicurezza nazionale, ha aggiunto Mao. (Xin)

 © Xinhua

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