Chengdu, 12 giu 11:29 – (Xinhua) – La mostra sulla cultura della Via della seta in corso a Chengdu, nella provincia sud-occidentale cinese del Sichuan, ha affascinato i visitatori con una collezione di manufatti che raccontano la storia di come la seta sia diventata una merce fondamentale per il commercio internazionale, facendo risalire il suo viaggio alla dinastia Han occidentale (202 a.C.-25 d.C.) circa 2.000 anni fa.
Il Museo del sito di Jinsha espone manufatti di seta, una replica di un telaio della dinastia Han e antichi testi in seta rinvenuti in vari siti lungo la Via della seta. Questa affascinante collezione ha stimolato la curiosità dei visitatori sulla prima padronanza dell’addomesticamento del baco da seta, sull’utilizzo della seta e sulla creazione di vivaci broccati da parte dei cinesi.
Secoli fa, le civiltà di tutto il mondo hanno sviluppato tradizioni tessili distinte. Mentre la seta, la lana, il cotone e il lino sono tutti doni della natura, la seta si distingue come un’innovazione cinese unica che si è diffusa a livello globale attraverso la Via della seta.
“La seta cinese ha una storia di 5.000 anni, caratterizzata da origini, evoluzione, diffusione e scambio”, ha spiegato Zhou Yang, vice direttore del Museo nazionale cinese della seta.
“Questo prodotto non solo è realizzata grazie a ingegnose invenzioni tecnologiche, ma incarna anche profonde ideologie filosofiche, che riflettono l’interpretazione cinese della vita, della morte e dell’armonia tra uomo e natura”, ha osservato Zhou.
Il ciclo di vita trasformativo del baco da seta, con le sue quattro fasi distinte, ha ispirato gli antichi pensatori cinesi a riflettere su profonde questioni cosmiche ed esistenziali. Le testimonianze storiche rivelano che la seta svolgeva un ruolo vitale negli antichi rituali cinesi, simboleggiando la connessione tra cielo e terra.
Se i documenti storici sono un valido riferimento, le recenti scoperte archeologiche hanno fornito prove tangibili della prima produzione di seta in Cina, che precede di millenni la Via della seta, come ha sottolineato Zhou.
Sebbene i ritrovamenti archeologici direttamente collegati alle prime origini della seta in Cina siano limitati, a causa della decomposizione della maggior parte della seta antica in residui o microtracce, i recenti progressi tecnologici hanno fatto luce su queste antiche origini.
Negli ultimi dieci anni, con il sostegno dell’Amministrazione statale del patrimonio culturale cinese e di vari istituti di ricerca, il Museo nazionale cinese della seta ha sviluppato una tecnologia di rilevamento delle microtracce di seta conveniente e comoda basata sull’immunologia. Questa innovazione consente di rilevare le antiche tracce di seta in circa 15 minuti.
Utilizzando questa tecnologia, gli esperti cinesi hanno scoperto quantità significative di seta nella cenere delle fosse sacrificali presso le rovine di Sanxingdui, segnando i primi reperti di questo materiale trovati nella regione superiore del fiume Yangtze. La tecnologia è stata applicata efficacemente anche al sito del relitto n.1 del Mar cinese meridionale, mettendo in dubbio l’idea che nei siti della Via della seta marittima mancasse questo materiale, e fornendo nuove prove archeologiche da inserire nel Patrimonio dell’Umanità.
“Stiamo continuamente perfezionando la nostra tecnologia di rilevamento delle microtracce di seta, migliorandone la sensibilità. Ora possiamo affermare con sicurezza che se la seta era presente, potremo rilevarne le tracce”, ha affermato Zhou.
In prospettiva, Zhou prevede di collaborare strettamente con gli archeologi, applicando questa tecnologia ai siti preistorici per ampliare ulteriormente i confini temporali e spaziali delle origini della seta. (Xin)
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