È raro, di questi tempi soprattutto, incontrare imprenditori ottimisti, propositivi e, che, dati alla mano, ti confessano che la loro azienda “sta andando bene, anzi molto bene”. Anche in tempi lontani da pandemia, guerra e crisi energetica sarebbero mosche bianche perchè “il piangi” per molti è la base dalla quale non discostarsi mai.
Incontrare Paolo Clerici, presidente dell’omonima azienda bresciana, punto di riferimento in Italia nella distribuzione di prodotti idrotermosanitari e arredobagno, infonde speranza e buon umore. E, lui, ha senz’altro buone ragioni.
I NUMERI DEL GRUPPO CLERICI
Il Gruppo Clerici conta oggi 18 aziende, 10 acquisite solo negli ultimi 3 anni, oltre 100 punti vendita nel nord e centro Italia – con un forte aumento dai 39 del 2018 ai 108 del 2021 – e 59 showroom arredobagno.
Il fatturato nel 2021 ammonta a 583 milioni di euro, in progresso del 46,5% rispetto ai 398,3 milioni di euro del 2020.
I dipendenti oggi sono oltre 1700 in totale, più del doppio del 2017, quando gli addetti erano circa 700. Il core business è la vendita al target della clientela professionale (imprese edili, installatori, liberi professionisti) con un giro di affari che si attesta intorno all’85% del fatturato, mentre il restante 15% è rappresentato da clientela privata.
LA STORIA E LE ACQUISIZIONI
La storia di Clerici ha inizio nel secondo dopoguerra con l’apertura di AFIS a Brescia nel 1948, azienda che opera nel settore edile. A seguire vengono acquisite nel 1978 Unicom, nel 1991 Sanitaria Lodigiana e nel 2005 il Gruppo Idras, formato dall’omonima azienda, MFM, Gruppo AD e ARIS. Nel 2017 questo insieme di aziende va a costituire Clerici.
A partire dal 2018, con l’ingresso della marchigiana Saccaria, l’azienda non solo accresce il numero di punti vendita ma espande e consolida la propria presenza sul territorio anche in centro Italia. Concludendo ulteriori operazioni negli anni più recenti, Clerici diventa il player più importante in Toscana – con le acquisizioni di idealComfort, Palagini, Termomarket – e uno dei più importanti a livello nazionale.
Nel 2021 sono entrate a far parte del Gruppo anche Ticchioni, Mantua Bagni e Faer. Attualmente, punti vendita di Clerici sono presenti in Lombardia, Liguria, Toscana, Veneto, Marche, Umbria, Emilia-Romagna, Trentino.
SHOWROOM PER PROFESSIONISTI E PRIVATI
Le showroom arredobagno sono state progettate per accogliere una clientela di privati, professionisti e interior designer, per i quali viene messo a disposizione un team esperto e preparato in grado di progettare su misura l’ambiente-bagno ideale per ogni necessità. I magazzini invece, sono forniti di tutto ciò che può servire agli installatori per la propria professione: dalla minuteria e utensileria a impianti di riscaldamento e climatizzazione.
IL PIANO DI SOSTENIBILITÀ’ DEL GRUPPO
Il Gruppo Clerici ha avvia un Piano di Sostenibilità che identifica ambiti strategici e azioni concrete per allineare il Gruppo alle best practice del settore a livello internazionale, dal punto di vista sociale, di governance e ambientale.
Il Piano ha individuato tre principali aree di intervento: valorizzazione delle risorse lavorative e tutela del capitale umano; filiera sostenibile; minimizzazione dell’impatto ambientale.
Il primo passo verso l’adozione del Piano è stato la richiesta, da parte del Gruppo Clerici, di un rating di sostenibilità alla società specializzata indipendente Sustainalytics, al fine di certificare la solidità e l’impegno su queste tematiche: l’ESG Risk Rating si è attestato a 21,6 punti contro una media del settore commercio del 25,8, un punteggio particolarmente positivo che avvicina l’azienda alla zona di “rischio basso” – che va da 10 a 20 punti – e con notevoli margini di miglioramento.
Inoltre, Clerici ha nominato al proprio interno un comitato ESG e un ESG manager e nel 2023 avvierà la procedura di adesione all’UN Global Compact.
“Anche la distribuzione può fare la sua parte quando si tratta di sostenibilità, e grazie all’approvazione del Piano, possiamo ora delineare una roadmap di attività che ci porti ad essere la prima azienda in Italia, nel settore idrotermosanitario, a intraprendere un cammino di questo tipo – sottolinea il Presidente Paolo Clerici. L’impegno sul fronte della sostenibilità non è nuovo per la nostra realtà come dimostra il conseguimento di un rating ESG molto alto per il settore. Da sempre ci poniamo come intermediario chiave nell’aiutare i consumatori italiani a decarbonizzare i propri sistemi di riscaldamento, grazie all’utilizzo di pompe di calore come alternativa ai sistemi tradizionali. Fin dai primi anni poniamo la nostra attenzione verso la distribuzione di prodotti ‘top di gamma’ dei migliori fornitori specializzati, a loro volta costantemente impegnati a realizzare soluzioni eco-compatibili, e siamo molto attenti a tematiche come il risparmio energetico e l’efficientamento idrico, particolarmente attuali in questo momento”.
Nell’ambito della prima area di intervento (valorizzazione delle risorse lavorative), tra le prime azioni è previsto un percorso per aumentare le “quote rosa”: per quanto riguarda la sede centrale di Clerici a Brescia, l’azienda è già a regime con oltre il 50% di personale femminile, mentre l’obiettivo è di superare il 30% nel CdA. Parallelamente, sempre in un’ottica di maggiore tutela della diversità di genere e di inclusività, l’azienda si impegna fin da subito nella direzione della parità salariale e della cancellazione del divario retributivo di genere.
Sul fronte della formazione, è previsto il lancio di un progetto destinato ai dipendenti (nonché ai vertici ed al CdA) sulle tematiche ESG con l’obiettivo di diffondere una corretta cultura aziendale su questi argomenti.
Nella seconda area di intervento (filiera sostenibile), il Piano prevede una maggiore attenzione su processi di acquisto basati su legalità, trasparenza e sostenibilità. In aggiunta, selezione, valutazione e monitoraggio dei fornitori si baseranno in misura progressivamente crescente anche su indicatori ESG ritenuti soddisfacenti, come il Codice di condotta e le Certificazioni di settore.
Per la terza area di intervento (impatto ambientale), sono stati individuati alcuni ambiti – seguiti poi da azioni mirate – per il contenimento degli impatti diretti più significativi, innanzitutto attraverso la riduzione delle emissioni GHG e l’incremento dell’utilizzo di energie rinnovabili. Sono in fase di implementazione iniziative per la razionalizzazione dei consumi aziendali da illuminazione, climatizzazione e riscaldamento, materiali di utilizzo quotidiano e gestione rifiuti. In quest’ambito verrà lanciato nelle prossime settimane un progetto che punta ad azzerare il consumo di carta per la firma dei documenti di trasporto.