Quest’anno abbiamo vissuto un maggio piovoso e freddo, un luglio fin troppo caldo e per concludere un ottobre con temperature al di sopra della media. Questi cambiamenti climatici hanno ripercussioni non solo sulla natura, ma anche sull’economia. Non fa eccezione il settore della moda e dei negozi d’abbigliamento.
Confesercenti e Fismo Lombardia Orientale hanno svolto un sondaggio sull’andamento dei saldi estivi, che ha messo in evidenza come il settore dell’abbigliamento stia registrando difficoltà più serie rispetto agli anni passati. E proprio per questo chiedono che la data d’inizio dei saldi invernali venga posticipata al 3 febbraio 2024.
All’indagine hanno risposto 117 imprese del settore moda in provincia di Brescia, Cremona e Mantova. Stando a quanto sostiene il 73% dei partecipanti al sondaggio, rispetto al 2022 il fatturato dei saldi estivi è diminuito, mentre per il 15% è immutato e per il 12% è aumentato. Inoltre Confesercenti fa sapere che tra il 2013 ed il 2023 circa 3.600 negozi di abbigliamento e calzature della Regione hanno chiuso.
“A Brescia si vedono ormai da settimane in vetrina capi autunnali e invernali ma, finché la colonnina del termometro è rimasta stazionaria attorno ai 20 gradi, se non oltre, a nessuno è venuto in mente di entrare in negozio per acquistare – spiega Confesercenti – il settore dell’abbigliamento si basa sul meccanismo degli ordini anticipati. I negozianti ordinano dai 6 mesi a un anno prima. In queste condizioni il rischio è che si dimezzino di fatto gli ordini”.
“Partiamo dallo spostamento dei saldi invernali per riorganizzare l’intero settore – ha detto Francesca Guzzardi, referente Fismo per Confesercenti della Lombardia Orientale – Fismo chiede lo spostamento a sabato 3 febbraio 2024 a causa del protrarsi delle temperature estive che sta interessando tutto il nostro Paese da Nord a Sud. Lo slittamento della data di inizio dei saldi permetterebbe infatti alle imprese, già fortemente penalizzate per le scarse vendite, di recuperare almeno una parte dei profitti».