Traditi e mazziati. Sono otto le persone che ora rischiano il processo con l’accusa di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali illecite. Il tutto con l’aiuto del titolare di un negozio di elettronica di Paratico. A riportarlo è il Giornale di Brescia.
Gli indagati avrebbero clonato i telefoni degli amati e installato gps sulle loro auto per avere la certezza definitiva delle loro storie extraconiugali. Una verità voluta a tutti i costi e che ora potrebbero pagare a caro prezzo. Oltre alle otto persone residenti tra il Sebino e la Franciacorrta, ci sarebbe anche il 57enne proprietario di un negozio di materiale informatico che nel retrobottega operava da investigatore privato.
Grazie alle sue conoscenze, su richiesta dei clienti traditi, clonava i telefoni impiantando un virus che faceva comparire tutte le chiamate, i messaggi che gli amati dei clienti si scambiavano con altre persone. Il titolare del negozio è accusato di associazione a delinquere ed esercizio abusivo della professione, ovvero quella di investigatore privato.
A scoprire il giro è stata la Guardia di Finanza che stava monitorando il conto di uno dei presunti traditori. Gli agenti hanno scoperto infatti che l’indagato era già monitorato illecitamente e da lì sono risaliti al giro di intercettazioni illecite. L’udienza preliminare è stata aggiornata ad ottobre.