Le anomalie climatiche di questa primavera hanno avuto un effetto devastante sull’intera filiera legata alla produzione e alla commercializzazione di frutta. Secondo dati della Provincia di Brescia, elaborati da Coldiretti sviluppa su una superficie totale di 831 ettari ad essere compromessa è la produzione di ciliege.
Secondo gli esperti a causa dei continui sbalzi termici, della grandine e del forte vento, la perdita supera l’80% della produzione con gravi ripercussioni sull’intera filiera aziendale.
Secondo i dati forniti da Coldiretti ci si trova di fronte a una delle stagioni più critiche mai riscontrate, anche a causa dell’invasione di insetti “killer” non autoctoni come la cimice asiatica oltre al moscerino dei piccoli frutti, insieme alla diffusione di batteriosi e malattie spesso dovute alle basse temperature e all’umidità.
Altra fonte di preoccupazione per la produzione frutticola bresciana è la “moria” dei kiwi, patologia che porta a un progressivo deperimento della pianta fino alla sua morte, che ha già toccato numerose aree del Nord-Italia.
Tra le cause di questa grave malattia ci sono anche gli sbalzi termici, l’umidità e il maltempo, che provocano una ulteriore carenza di ossigeno alle radici della pianta.