Un business milionario sull’asse Brescia-Genova e Milano-Genova. E’ quello scoperto dalla Guardia di Finanza di Genova con il supporto dei colleghi delle due province lombarde di Brescia e Milano.
L’operazione denominata «San Paolo» ha scoperto che nella provincia bresciana, precisamente nell’hinterland e in Valtrompia, così come in quella meneghina, venivano fabbricati i clichè per la stampa a caldo delle etichette e la minuteria metallica con i loghi dei più importanti marchi delle case di moda.
Oggetti che poi venivano venduti a gruppi di senegalesi o cinesi e assemblati nelle varie regioni. I prodotti, successivamente trasportati nel territorio genovese, venivano rifiniti e stoccati presso vari laboratori e depositi, al fine di soddisfare un’ampia platea di soggetti africani.
I falsi sono stati stimati dalle Fiamme Gialle in 135 milioni di euro. L’operazione, durata circa due anni e coordinata dalla Procura di Genova, ha portato a cinque divieti di dimora e a un obbligo di firma nei confronti di cittadini italiani, senegalesi e cinesi, sgominando una intera filiera della contraffazione di prodotti griffati.
A Brescia, nello specifico, sono stati una cinquantina i finanzieri impegnati nei controlli. Nelle «sartorie del falso» sono stati sequestrati 1.600 capi d’abbigliamento (tra giubbotti e felpe) etichette, bottoni e tre macchine da cucire.
I militari hanno anche fermato 5 senegalesi privi di permesso di soggiorno e un italiano di 43 anni trovato in possesso di 150 grammi di cocaina.