Non vi sono buone notizie per Brescia e per la Lombardia sul fronte del consumo di suolo. Nel consueto rapporto dell’Ispra emerge infatti un nuovo aumento nel 2023, e il nostro territorio continua a primeggiare.

A patire maggiormente del consumo di suolo è, non si tratta di una sorpresa, la direttrice Brescia-Bergamo-Milano che vive le conseguenze dei due maggiori collegamenti lombardi: la storica A4 e la Brebemi. Infrastrutture ghiottissime per i poli logistici. Infatti, oltre la metà (il 52%) del consumo di suolo dell’intera regione si colloca nelle tre province, con Brescia che primeggia con il suo dato di 137 ettari di campi agricoli trasformati in capannoni e strade, nel solo 2023.

Per valore assoluto Brescia è prima in Lombardia e terza a livello nazionale dopo Roma e Torino con 50.281 ettari, seguita da Milano con una manciata di ettari in meno.

“Il rischio – ha commentato Legambiente – è che tra Milano e Brescia, un pezzo per volta, si vada a configurare un unico, grande nastro formato da piastre logistiche e industriali, spodestando l’attività agricola e la ricchezza di ambienti naturali e risorgive”.

L’accorato invito della presidente lombarda dell’associazione Barbara Meggetto è di sfruttare i tanti siti abbandonati: “Si continuano a costruire capannoni logistici e data center su terreni verdi, anziché sulle troppe aree dismesse che costellano il nostro territorio – ha detto – e in questo modo si perde due volte: sia sprecando suolo agricolo, sia rinunciando alla possibilità di riabilitare zone degradate”.