Demo banner - Articolo top+bottom desktop

La maglia nera italiana per consumo di suolo è la Lombardia, con 765 ettari di terra “divorati” in un solo anno e il 12% del totale di territorio coperto artificialmente. Questo conferma l’analisi di Coldiretti regionale, basata sugli ultimi dati Ispra. E Brescia conferma il trend negativo: nell’anno sono andati persi altri 214,5 ettari.

L’occasione è stata la Giornata mondiale del suolo, celebrata ieri. Emerge dunque che la superficie agricola utilizzabile in Lombardia è scesa sotto il milione di ettari (anche a causa della cementificazione e della scomparsa di terreni fertili). Sempre Coldiretti aggiunge che a livello nazionale, in una sola generazione, si è consumato più di un terreno agricolo su quattro. La causa è un modello di sviluppo sbagliato, che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne.

“Per proteggere terra e cittadini – ha precisato Valter Giacomelli, presidente di Coldiretti Brescia – è necessario difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile con un adeguato riconoscimento sociale, culturale ed economico del ruolo dell’attività agricola mettendo in atto tutte quelle azioni utili per salvaguardare e valorizzare il nostro territorio a partire dallo sviluppo dei progetti del Pnrr”.

Demo banner - Articolo top+bottom desktop

Il presidente di Coldiretti Brescia ha continuato confermando che “se non poniamo un argine al consumo di suolo perdiamo un’opportunità in termini di sviluppo economico e occupazionale per l’intero Paese, oltre al fatto che c’è un tema che riguarda l’ambiente, la sicurezza e la qualità della vita”.

La petizione

I giovani imprenditori di Coldiretti hanno anche lanciato una petizione contro “i pannelli solari mangia suolo” (quelli installati nei campi), per combattere le speculazioni e tutelare i terreni agricoli. L’obiettivo è quindi spingere il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole. Al momento la raccolta è di quasi 150mila firme in tutta Italia.

“Come giovani imprenditori siamo in prima linea nell’adozione di pratiche green e innovative – ha confermato Davide Lazzari, delegato di Giovani Impresa Coldiretti Brescia -, ma il suolo agricolo va tutelato per difendere anche la biodiversità che caratterizza i nostri territori. La multifunzionalità energetica deve essere sviluppata come attività integrata alla coltivazione e all’allevamento, fino a un massimo del 5% della superficie dell’azienda, da realizzare direttamente dagli agricoltori e in aree marginali”.

4 comuni su 5 a rischio idrogeologico

Coldiretti sottolinea anche che dal 2012 a oggi il suolo sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana. Ora questa scorre in superficie, aumentando così la pericolosità idraulica dei territori, con danni e vittime. Si sta verificando anche una maggiore frequenza degli eventi estremi con precipitazioni violente che provocano ingenti danni (+36% nel 2021 rispetto all’anno precedente).

I terreni non riescono ad assorbire l’acqua a causa della cementificazione e dell’abbandono – ha continuato Coldiretti -. 7.252 i comuni, ovvero il 91,3% del totale, sono a rischio idrogeologico (dati Ispra). Solo in Lombardia il rischio idrogeologico riguarda più di 4 comuni su 5.

Demo banner - Articolo top+bottom desktop