Stazione e zone limitrofe sono finite sotto la lente di Polizia di Stato, Carabinieri e Polizia locale con una serie di controlli interfoze nella serata di giovedì.
Circa 170 persone sono state identificate, un terzo delle quali con precedenti. Sono stati sequestrati un tirapugni, oltre a circa 30 grammi di hashish e marijuana ben nascosti e pronti per la vendita.
L’ispettorato del lavoro e i Nas dei Carabinieri si sono concentrati su cinque esercizi commerciali già noti, dove sono state contestate numerose violazioni amministrative in materia di igiene alimentare e lavoro irregolare per un totale di circa 80mila euro.
Più nello specifico, in diversi casi è stata accertata la mancata formazione del personale addetto al settore alimentare, il mancato rispetto delle norme igieniche e la mancata bonifica del pesce da consumare crudo. Ma è anche emerso che alcuni stipendi venivano pagati in contanti e in nero, oltre alla mancanza di documenti necessari per lo svolgimento delle attività.
Una fattispecie non nuova per quell’area della città, ciclicamente portata alla luce da questi controlli e poi puntualmente ripresentatasi a distanza di poche settimane. Inevitabile domandarsi perché queste attività, rischiose anche per la salute dei clienti, non vengano chiuse dopo episodi ripetuti.