Le aziende in grado di rispettare i protocolli di sicurezza potrebbero già ripartire dal 27 aprile.
È la proposta che la task force guidata da Vittorio Colao ha proposto al presidente del Consiglio in un documento (cinque pagine corredato di slide) che mette in evidenza i requisiti necessari alla ripartenza del Paese.
Tra i primi, la necessità immediata di un protocollo per i mezzi pubblici, considerato che il 15 per cento dei lavoratori di manifattura e costruzioni li usano per andare al lavoro.
C’è poi la necessità di aggiornare il protocollo di sicurezza firmato con i sindacati il 14 marzo. E c’è sopratutto la necessità di avere a disposizione i dispositivi di protezione individuale, che in questo momento valgono ben più di una app.
Il commissario Domenico Arcuri ha comunicato che attualmente vengono consegnate 4 milioni di mascherine al giorno. Ne servono però 7 milioni.
“Chi ha tutto può partire subito, già dal 27 aprile”, dunque la proposta di Colao. Ma nella discussione tra i ministri si sta cercando di definire cosa significhi tutto: spazi, mascherine, turni adeguati al distanziamento, trasporti che evitano l’affollamento.
Dopo il confronto con le parti sociali avvenuto nel pomeriggio in serata il Premier Conte avrà un incontro in teleconferenza con gli enti pubblici.
Entro al fine settimana il Governo ha assicurato che verrà illustrato e adottato il piano per la ripartenza dal 4 maggio. O forse, come si diceva per qualcuno dal 27 aprile