Lino Stoppani, presidente della Federazione Italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio stima nei
primi 4 mesi del 2020 una perdita di circa 2 miliardi di euro di fatturato, con rischi occupazionali per circa 20.000 persone.
Purtroppo, gli effetti devastanti sono avvertiti non solo nelle cosiddette zone a rischio,
sottoposte ai più stretti controlli ma, a causa “dell’effetto psicosi”, si riversano sull’intero territorio nazionale.
Confcommercio chiede al Governo la messa in stato di crisi del settore e interventi tempestivi ed efficaci, che possano aiutare le imprese a sostenere l’impatto derivante dal “Coronavirus”.
Le richieste riguardano la
– sospensione dei contributi e premi come già avvenuto in precedenza in occasione di eventi e calamità naturali;
– previsione di fondo di contribuzione per i titolari di pubblico esercizio, come ad esempio bar, pub,
ristoranti, locali da ballo etc., interessati dall’obbligo di sospensione dell’attività (l’entità potrebbe
essere stabilita, ad esempio, secondo quanto avvenuto in occasione di eventi straordinari come
terremoti, alluvioni ecc.);
– estensione delle previsioni delle causali del Fondo Integrazioni Salariali alle imprese non ricomprese e previsione della cassa in deroga anche per tutte le causali che non sono ricomprese in quelle già previste per il Fondo Integrazione Salariale, sia riferite alle zone direttamente coinvolte sia indirettamente al settore dei pubblici esercizi in conseguenza della riduzione dei flussi turistici e della forte contrazione della domanda interna