Entro domani al massimo l’Inps invierà a tutti i richiedenti il bonus di 600 euro definito a marzo dal Governo come sussidio in questo periodo di emergenza.
Per aprile, il capitolo è aperto e il Governo sta cercando di portare il bonus a 800 euro.
Quello che invece ancora non si vedono all’orizzonte sono i prestiti alle aziende decisi con il Decreto Liquidità.
L’immediatezza promessa dal Governo si è clamorosamente infranta contro la burocrazia. E niente sembra né immediato né tanto meno veloce. Insomma, non è il “bancomat” promesso dal Governo alle aziende
Annunciato l’8 aprile dal Presidente del Consiglio Conte, era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale due giorni dopo.
Ma per renderlo operativo serviva il via libera della Commissione Europea, piccolo particolare, per usare un eufemismo, che non era stato chiaramente comunicato dal Governo. Via libera arrivato 48 ore fa.
Un via libera accompagnato dalla pubblicazione sul sito Fondi di Garanzia .it del modulo per richiedere i € 25.000,00 con la garanzia 100% dello Stato. E solo scaricare il modulo è stata un’impresa in quanto il probabile sovraccarico ha mandato in down il sito a più riprese
A questi “ok politici” ora seguono le “linee guida di attuazione”, ovvero come le banche dovranno procedere nella raccolta delle richieste, nel loro processo e nella messa a disposizione dei fondi alle aziende che ne hanno fatto richiesta.
Fondi di Garanzia, Sace, Abi e Banche stanno in queste ore delineando le procedure di acquisizione ed evasione delle pratiche. Un interrogativo su tutti: in che modo la Banca può verificare che la stessa azienda non abbia inoltrato la richiesta dei 25 mila euro a più banche? E a questo punto cosa succederebbe? Potrebbe essere erogata più volte da diverse banche (a loro insaputa) alla stessa azienda?
Il Decreto del Governo, ad esempio, su questa eventualità non ha emesso alcuna linea guida.
E, quindi, anche in tempi di Coronavirus, di una crisi economica senza precedenti, tra il dire e il fare… c’è di mezzo il mare.
Ma una domanda ci sorge però spontanea. Se il Governo avesse voluto dare in pochi giorni, in poche ore 25mila euro a tutte le partite iva, avrebbe potuto farlo. Lo Stato conosce le partite iva attive, e i loro conti corrente. Non sarebbe stato più facile inviare la somma in modo automatico a tutti?
Forse sarebbe stato troppo veloce