Latte fresco. Quante volte abbiamo sentito queste due parole accostate. Non si tratta però solo di un brand pubblicitario, bensì di un sinonimo di granzia e qualità. Proprio per evitare che il significato di questa denominazione, la Centrale del Latte di Brescia ha deciso di tornare a puntare sul più storico dei suoi prodotti. Quello che almeno una volta è stato presente nel frigorifero di ogni bresciano.
Alla domanda “sai cosa c’è dentro il nostro latte fresco?” la Centrale risponde nel modo più diretto possibile: “Un mondo di garanzie”.
Perché come ha spiegato il direttore generale della Centrale Andrea Bartolozzi, il latte fresco è una categoria merceologica ben definita dalla legge.
“Ci sono delle caratteristiche nutrizionali e di controlli superiori rispetto all’altro latte – dice – È un po’ come la differenza fra un Grana Padano e un formaggio duro generico. Possono essere buoni entrambi, però in un caso hai le mani legate e devi fare le cose in un certo modo mentre nell’altro hai le mani libere”.
Quali sono le garanzie?
- Più controlli: il latte crudo alla stalla è sottoposto a più controlli da parte delle autorità competenti e risponde a requisiti più stringenti per legge.
- Più sieroproteine: il latte fresco contiene più sieroproteine, naturali ed utili per il benessere dell’organismo.
- Tracciabilità di filiera certificata: proviene solo da allevamenti bresciani, raccolto giornalmente e lavorato entro poche ore dalla mungitura (a differenza delle altre tipologie di latte).
- Benessere animale certificato: viene raccolto solo da allevamenti che seguono protocolli ancora più stringenti rispetto agli standard riconosciuti. Perché la salute delle mucche è alla base di una maggiore qualità e sicurezza alimentare.
- Rispetto per l’ambiente: bottiglie totalmente riciclabili e prodotte con plastica riciclata al 50% ; utilizzo esclusivo di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.