In Italia il 31 gennaio scorso la variante Omicron era predominante, con una prevalenza stimata al 99,1%, con una variabilità regionale tra il 95 e il 100%, mentre la Delta era allo 0,9% del campione esaminato.
Sono i risultati dell’indagine rapida condotta dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. Per l’indagine – continua l’Iss – è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus.
Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni/PPAA in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine tutte le Regioni/PPAA e complessivamente 122 laboratori e sono stati sequenziati 2.289 campioni.
I dati nel periodo 4-10 febbraio mostrano un’incidenza pari a 962 casi per 100 mila abitanti. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e portavoce del Comitato tecnico-scientifico (Cts), Silvio Brusaferro, nel video di commento dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia sul Covid-19. La decrescita dei casi, ha continuato Brusaferro, riguarda “un po’ tutte le fasce d’età. Quelle più giovani sono però caratterizzate da una maggiore circolazione del virus rispetto alle fasce d’età più avanti con gli anni”.
Riguardo la variante Omicron, il portavoce del Cts ha fatto notare che “è possibile un fenomeno di reinfezione anche in chi ha precedentemente contratto il virus con altre varianti. Ormai Omicron è la variante quasi esclusiva, con il 99,1 per cento, nella circolazione del virus nel nostro Paese”.
Anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, ha commentato i dati del monitoraggio della cabina di regia notando come l’Rt “mostra una tendenza alla diminuzione: siamo ormai intorno a 0,89, quindi ben al di sotto dell’unità. Anche questa settimana si nota un miglioramento della situazione epidemiologica nel nostro Paese dove l’incidenza di casi di Covid-19 scenda a 962 per 100 mila abitanti”.
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