La fascia di età compresa tra i 10 e i 19 anni ha il tasso più alto sull’incidenza dei casi colpiti dal Covid-19, mentre quella compresa dai 12 ai 49 anni rischia maggiormente di contrarre nuovamente la malattia a causa di comportamenti più esposti e a rischio rispetto alle altre fasce d’età.
A evidenziarlo è il bollettino dell’Istituto Superiore di Sanità, dove invece si registrano i valori più bassi tra gli over 80.
Sempre secondo il report l’efficacia del vaccino nel prevenire il contagio è pari al 70% per chi ha ricevuto la dose booster, al 50% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale e 48% oltre i 120 giorni. Il vaccino previene la malattia severa al 73% nei vaccinati che hanno completato il ciclo entro 90 giorni; 76% per chi lo ha fatto entro i 120 e 91% nei soggetti vaccinati con dose booster.
I ricoveri in area medica restano stabili per tutte le fasce d’età, anche se si sono registrati degli aumenti nella fascia compresa al di sotto dei 5 anni. Mentre il tasso dei ricoveri in terapia intensiva risulta quattro volte più alto per i non vaccinati rispetto ai vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e undici volte più alto rispetto ai vaccinati con dose booster.
Il tasso di mortalità invece, risulta circa quattro volte più alto per i non vaccinati rispetto quelli con ciclo completo da meno di 12 giorni e circa quattordici volte più alto rispetto chi si è vaccinato con dose booster.
Per quanto riguarda il rischio di reinfezione, invece, è in aumento nei soggetti non vaccinati, o vaccinati con una sola dose da almeno 120 giorni, con un maggior rischio di riammalarsi nei soggetti di sesso femminile. Maggiormente esposta al rischio la fascia dai 12 ai 49 anni rispetto alle altre fasce d’età.