A poco più di un mese dal Natale e con l’economia che rischierebbe una brusca frenata a causa delle chiusure anti Covid, il Governo deve correre ai ripari e scongiurare un lock down generalizzato. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ha chiesto al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, un incontro urgentissimo per sviscerare la questione.
Intanto domani il premier incontrerà le Regioni per poi riunire la cabina di regia mercoledì in vista del Consiglio dei ministri di giovedì. Questi – secondo quanto riferito da fonti di governo ad “Agenzia Nova” – gli appuntamenti in calendario per varare nuove misure di contenimento ed evitare la temuta quarta ondata di Covid. Il governo dovrà in primis decidere sull’estensione dell’obbligo di terza dose ai sanitari e la riduzione a cinque mesi del green pass sulla base delle indicazioni che fornirà il Cts.
E’ probabile che il governo si confronti anche sul cosiddetto “super green pass” che dovrebbe arrivare a dicembre, ma sulla questione – come confermano le fonti – non ci sarà una decisione in tempi rapidi.
“Servono il prima possibile misure che favoriscano le vaccinazioni con premialità per gli immunizzati e che diano certezze agli imprenditori” ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia precisando che “proporremo di scegliere il più presto possibile delle misure che possano favorire le vaccinazioni, garantendo in caso di passaggio di zona la possibilità di superare quelle restrizioni per le persone che si sono vaccinate”
Questo potrebbe “convincere anche gli ultimi indecisi” a partecipare alla campagna vaccinale, – ha continuato Fedriga – e “dare certezze agli albergatori, ristoratori, negozianti e alle imprese alle quali non possiamo di dire ‘vediamo in che zona sarete e se terrete aperto o no. E’ una sfida difficile ma bisogna tenere insieme questi due fattori”.
Fedriga ha voluto rimarcare come l’ipotesi di consentire più libertà ai vaccinati in caso di passaggio di colore di una regione sia “una misura che apre un po’ di più, non un po’ di meno. L’alternativa è chiudere per tutti a prescindere – ha ribadito -. Non stiamo parliamo di escludere qualcuno, ma a chi ha una minore propensione al rischio ospedalizzazione diciamo ‘puoi fare un po’ più di cose’”.
Una sorta di sistema premiale che troverebbe favore anche all’interno dello stesso governo con il ministero della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta che sabato ha avanzato l’ipotesi di un super green pass.
Dello stesso parere anche il ministro per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, secondo cui è giusta l’idea di nuove restrizioni “che non penalizzino l’85% degli italiani che ha scelto di vaccinarsi”.
Sì netto a questo tipo di approccio anche dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, che ha affermato “con le Regioni avevamo già stabilito i parametri. La mia posizione è che non è giusto far pagare il prezzo delle restrizioni a chi si è già vaccinato. Secondo me è giusta una distinzione per dare anche un riconoscimento ai vaccinati”.
Sul tema è intervenuto anche Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, che ha commentato: “Se dovessero esserci delle nuove eventuali restrizioni, noi presidenti di Regione abbiamo chiesto che queste debbano riguardare solo i non vaccinati. Trovo irragionevole – ha spiegato – non vaccinarsi, perché mi fido della scienza: i non vaccinati muoiono nove volte di più rispetto agli immunizzati”.
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