La curva dei ricoveri comincia a scendere rapidamente: in una settimana il numero il numero dei pazienti Covid ricoverati è diminuito del 17%.
È quanto emerge dalla rilevazione Fiaso negli ospedali sentinella del 15 febbraio. Nei reparti ordinari la diminuzione dei pazienti, rispetto all’8 febbraio, si attesta al 16% mentre nelle terapie intensiva il calo è più consistente e arriva al 26%.
La riduzione dei pazienti, tuttavia, procede a ritmi differenti in base alle aree geografiche. Negli ospedali del Nord il calo dei ricoveri, sia nei reparti ordinari sia nelle rianimazioni, è stato del 29%. Nelle strutture del Centro le ospedalizzazioni sono scese dell’11%, mentre nel Sud e nelle isole i pazienti si sono ridotti dell’8%. Nei reparti ordinari i ricoverati “per Covid”, ovvero coloro che hanno sviluppato sindromi respiratorie e polmonari, costituiscono il 60% e si tratta per lo più di anziani affetti da altre gravi patologie.
La percentuale di pazienti “con Covid”, invece, è pari al 40%: si trovano in ospedale per patologie internistiche o per essere sottoposti, pur da positivi al virus, a un intervento chirurgico. In rianimazione, invece, solo il 23% è ricoverato “con Covid”.
Fiaso ha inoltre analizzato la condizione vaccinale dei ricoverati con polmoniti da Covid sia nei reparti ordinari sia nelle rianimazioni: circa il 72% dei pazienti che finiscono in ospedale non hanno affatto una copertura vaccinale o non ce l’hanno completa perché sono stati vaccinati da oltre 4 mesi e non hanno fatto la dose booster.
A sviluppare sindromi respiratorie e polmonari tipiche della malattia da Covid e ad avere necessità di ricovero, dunque, sono per oltre due terzi pazienti che non godono di una copertura vaccinale adeguata.
“Oggi registriamo il primo netto calo dei ricoveri da tre mesi a questa parte – commenta il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore – Al Nord, dove l’epidemia ha impattato maggiormente e dove la crescita era stata più repentina, la riduzione delle ospedalizzazioni è più decisa. Il dato di oggi è senz’altro il risultato delle misure di contenimento adottate: penso che l’introduzione del green pass e dell’obbligo vaccinale per gli over 50, anche sul luogo di lavoro, abbia funzionato e possa continuare a essere utile”.
“Non è ancora il momento di allentare l’attenzione – precisa – in particolare sulla campagna vaccinale, perché abbiamo ancora il 70% dei ricoverati che non ha completato regolarmente il ciclo di vaccinazione o addirittura non ha fatto neanche una dose. Il calo dei ricoveri non può giustificare la mancata somministrazione della dose booster perché il virus non è ancora scomparso”, conclude.
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