Un’operazione della Guardia di Finanza di Padova che però tocca da vicino la nostra provincia: 9 persone coinvolte con arresti proprio nel bresciano e nei pressi della Capitale per bancarotta fraudolenta nella gestione di un centro commerciale, un crac da 36 milioni di euro.
Nel dettaglio, è stato emesso un provvedimento restrittivo della libertà personale, che ha disposto la misura della custodia cautelare nei confronti di sette indagati, sei imprenditori e un direttore di banca, di cui quattro in carcere e tre sottoposti agli arresti domiciliari, e il divieto di esercizio dell’attività professionale e imprenditoriale nei riguardi dei restanti due, specificamente un architetto e un ulteriore imprenditore.
Sono stati eseguiti, inoltre, i sequestri preventivi di disponibilità finanziarie, ammontanti a oltre 2 milioni di euro, presenti su 63 conti correnti, intestati a tre degli indagati, responsabili, tra l’altro, di reati tributari, e a 7 imprese compiacenti.
Gli imprenditori coinvolti si sono avvalsi, da un lato, di perizie “gonfiate” per mascherare lo stato di insolvenza e di dissesto che si era creato e dall’altro, della collaborazione di un direttore di banca che, sottraendosi agli obblighi previsti dalla normativa antiriciclaggio, ha consentito agli altri indagati di distrarre rilevanti somme di denaro, veicolandole all’interno di società costituite ad hoc, utilizzate come “casseforti”.