“Ce la caviamo. Potrebbe andare meglio, ma abbiamo vissuto dei tempi ben peggiori”. Così al microfono di Èlive Monica Ferrata, titolare della storica libreria che da oltre mezo secolo è punto di riferimento dei lettori bresciani. Il riferimento è a un momento storico non facile per l’intero settore librario, così come denunciato dalle associazioni di categoria lombarde in Commissione regionale.

Fra le difficoltà maggiori vi è la concorrenza dei grandi gruppi e dell’e-commerce, ma anche il depotenziamento di incetivi alla popolazione come la 18App che ormai è soltanto una lontana parente di quella lanciata all’inizio. Hanno aiutato a superare la fase più delicata anche la Carta docente e il credito d’imposta per le librerie.

“Anche oggi una libreria indipendente difficilmente si può permettere di assumere dei dipendenti – racconta Ferrata – Viviamo grazie alla famiglia e ai sacrifici”.

Ma di cosa avrebbe bisogno una libreria? “Di un sostegno vero – risponde – Molto spesso si vedono chiudere esercizi commerciali e poi piangere sui social. Non arriviamo a quel punto, utilizziamo meno l’online e il centro commerciale. Torniamo nella vecchia bottega dove trovate il calore, un consiglio e persone sempre pronte a guidarvi su un acquisto mirato e sicuro”.

L’intervista a Èlive