Una soluzione sembra a portata di mano per risolvere la crisi aziendale della Stanadyne di Castenedolo, da due mesi in liquidazione volontaria. Lo ha confermato in audizione alla Commissione Attività produttive il liquidatore Angelo Rodolfi comunicando che sono arrivate tre manifestazioni di interesse per rilevare l’azienda.
La Stanadyne produce dal 1970 iniettori per motori diesel ed è parte di una multinazionale con capitali statunitensi. Occupa attualmente 85 lavoratori che usufruiscono di un contratto di solidarietà fino alla fine di febbraio. Il liquidatore e già amministratore delegato dell’azienda ha svolto una relazione illustrando i motivi della crisi riconducibili, a suo dire, alle difficoltà generali del settore automotive e in particolare al venir meno in prospettiva del mercato dei motori diesel.
Grazie alla collaborazione con le maestranze e i sindacati, la produzione è attualmente ripresa. La società è in bonis e alcuni fornitori che avevano sollecitato il pagamento delle proprie spettanze sono stati soddisfatti grazie alla liquidità accantonata negli esercizi precedenti. È evidente, a detta del liquidatore, che l’azienda vada riconvertita come molte altre della filiera auto verso lavorazioni in linea con le nuove condizioni di mercato.
La messa in liquidazione ha favorito l’interesse all’acquisizione da parte di altre aziende del settore metalmeccanico che garantirebbero i livelli occupazionali e la permanenza sul territorio del sito produttivo. Le prossime settimane saranno decisive per concretizzare queste ipotesi.