Nel 2020 i reati informatici in Italia sono aumentati del 33 per cento e gli attacchi cibernetici a infrastrutture critiche sono più che raddoppiati. Sono i dati che la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha riportato all’evento web organizzato da Parlamento europeo e Commissione europea dal titolo “La nuova strategia europea per rafforzare la sicurezza informatica”.
Il ministro ha sottolineato che “da diversi anni è in crescita il numero di attacchi ed è aumentato nei mesi della pandemia” quando le persone erano a casa, “collegate al computer”. La situazione quindi è “un acceleratore di riforme Ue” sulla base del concetto di “resilienza”, intesa “non solo come capacità di resistere, ma come principio cardine dei processi decisionali” nei vari settori della vita.
“A causa della crescente dipendenza della vita quotidiana dalle tecnologie digitali, alle tradizionali minacce si sono aggiunte le cyberminacce” che “se in molti casi sono manifestazioni della criminalità comune” che agisce “con nuovi metodi”, in altrettanti casi sono di “soggetti con istanze strategico-politico”, ha sottolineato.
Il ministro ha riportato i dati della polizia criminale e del centro nazionale anticrimine informatico che dicono che “nel 2020 i reati informatici aumentati del 33 per cento e gli attacchi cibernetici a infrastrutture critiche più che raddoppiati sul 2019″. In Europa “il tema ha assunto centralità” e si è compreso il fatto che “la sicurezza cybernetica è parte integrante delle politiche di trasformazione digitale”, ha spiegato. In questo contesto, “l’Italia è tra i primi Paesi membri che più credono nella necessità di conseguire il più alto livello di sicurezza e resilienza delle reti e dei sistemi informatici in un sistema di cooperazione”.
Per Lamorgese, però, “è necessario diffondere la cultura della sicurezza anche in chiave digitale, fin dall’età scolare perché è sempre più precoce l’avvicinarsi delle giovani generazioni” al web, soprattutto “ai social network”. Dunque, bisogna “modernizzare, digitalizzare il Paese a partire dalle sue istituzioni, garantendo la protezione dagli attacchi cybernetcici”, ma “la tutela della sicurezza non deve entrare in contrasto con le libertà e i diritti garantiti dalla Costituzione e dalle Carte europee”, come “la tutela alla propria sfera privata dei dati personali”.
Per questo, “per prevenire gli incidenti di cybersecurity”, garantendo il necessario equilibrio tra sicurezza e privacy, “lo scorso 26 aprile è stato inaugurato il Cybersecurity operation center nell’ufficio di protezione dati della direzione centrale della polizia criminale e del dipartimento della pubblica sicurezza” attraverso cui “la rete sarà scansionata alla ricerca di vulnerabilità e di minacce cybernetiche per attuare le contromisure necessarie”.
Infine, Lamorgese ha sottolineato l’importanza dei fondi europei del Next Generation Eu per rafforzare e potenziare l’apparato di sicurezza e di snellimento delle procedure in questo settore. La ministra ha anche evidenziato “l’importanza di un quadro normativo nazionale e sovranazionale” in modo tale da poter sfruttare i benefici del digitale.