Buone nuove per le imprese bresciane che nel terzo trimestre del 2021 sono aumentate, sintomo di una ripresa più forte anche rispetto al periodo pre covid. A certificarlo sono i dati elaborati dalla Camera di Commercio di Brescia che da luglio a settembre ha registrato il saldo più alto dell’ultimo decennio.
Il bilancio della nati-mortalità della imprese bresciane infatti è in positivo con un +470. Negli ultimi tre mesi infatti sono nate 1.279 imprese in calo del 5,3% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, periodo in cui si erano concentrate le iscrizioni di nuove imprese per effetto della riapertura. Il confronto con il periodo pre-pandemico evidenzia che l’iniziativa imprenditoriale è in ripresa e in aumento del 4,9% rispetto alla media del triennio 2017-2019 (1.218 movimenti in media).
Per quanto riguarda le uscite dal sistema produttivo nel periodo luglio-settembre sono 809 le imprese che hanno cancellato la propria posizione dall’anagrafe camerale bresciana, ovvero l’11,3% in meno rispetto allo stesso periodo del 2020. Il confronto con il flussi medi del triennio pre-Covid (986 movimenti nella media dei terzi trimestri del periodo 2017-2019) conferma il vistoso calo delle cessazioni (- 18,0%).
Il numero di imprese bresciane registrate a fine settembre sale a 118.914 unità con una variazione del +1,2% su base annua. Si tratta dell’incremento più alto registrato nei terzi trimestri degli ultimi dieci anni, influenzato, tuttavia, dal calo anomalo delle cancellazioni.
Il bilancio dei settori
La crescita del numero di imprese su base annua è trainata dal settore delle costruzione che per il terzo trimestre consecutivo riportano una dinamica brillante (+373 unità in più) a cui ha contribuito la ritornata vitalità degli artigiani edili (+141 imprese in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).
Resta dinamico il terziario bresciano spinto dalla crescita dell’iniziativa imprenditoriale nelle attività professionali e tecniche (+339 imprese in più su base annua); dalle attività assicurative (+160 unità); dai servizi di supporto alle imprese (+140 unità) e i servizi di informazione e comunicazione (+58 unità).
Positivo anche il saldo del commercio con 97 imprese in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e del comparto dell’alloggio e ristorazione che contano 59 imprese in più all’anagrafe camerale.
Si confermano negativi i saldi dell’agricoltura (-55 unità) e delle attività manifatturiere (-65) dove il dato si inserisce in un trend strutturale di selezione e riduzione delle imprese in corso da molti anni.