Dopo la prima mattina di consultazioni con le forze politiche al Quirinale le nebbie non si diradano. Con il consueto ritmo serrato di queste circostanze, si sono alternati oggi a colloquio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i gruppi parlamentari Autonomie e Misto del Senato e le componenti + Europa-Azione del Misto di palazzo Madama e Azione-+Europa-Radicali italiani del Misto della Camera, oltre al Misto di Montecitorio e al neocostituito gruppo “Europeisti-Maie-Centro democratico” del Senato. Si è espressa con nettezza per un reincarico al presidente del Consiglio dimissionario, Giuseppe Conte, la componente di Liberi e uguali del Senato.
E’ “indispensabile e necessario costruire intorno al presidente uscente e rinforzare la maggioranza” nonché “allargarla su contenuti molto chiari, oltre all’emergenza, anche per portare a compimento il Recovery”, ha spiegato la presidente del gruppo Misto di palazzo Madama, Loredana De Petris (Leu). Confermano il sostegno ad un Conte ter pure le Autonomie del Senato che con la presidente del gruppo Julia Unterberger hanno detto: “C’era una maggioranza che ha funzionato”. Meno netta la posizione del suo collega alla Camera, Manfred Schullian (Misto-Minoranze linguistiche), che non ha fatto il nome di Conte, ma ha genericamente auspicato “la possibile formazione di un governo stabile con una maggioranza solida”.
Nel novero dei pro-Conte figurano poi i neonati Europeisti-Maie-Cd per i quali “il punto di riferimento” è nel premier Conte, “unica soluzione per poter continuare con questa legislatura”, ha spiegato Ricardo Merlo e la componente alla Camera del Maie che sosterrà “con grande convinzione” un eventuale Conte ter. E’ un sì anche dal Centro democratico di Bruno Tabacci che mette sul piatto 15 parlamentari “siamo la componente del Misto della Camera più consistente”, spiega. E per il quale un reincarico al presidente uscente “sembra necessario perché è l’unico punto di equilibrio possibile in questa legislatura”.
Un altro presidente del Consiglio con un profilo “europeista e riformatore” è l’indicazione data al capo dello Stato dalla senatrice di +Europa, Emma Bonino che ha parlato anche a nome della componente di Azione rappresentata al Quirinale da Matteo Richetti. “Abbiamo manifestato con chiarezza che non siamo disponibili a nessun tipo di continuità”, ha sbattuto la porta Bonino per poi criticare la nascita del nuovo gruppo al Senato in quanto caratterizzata da “un mero richiamo all’europeismo”. La situazione è dunque ancora fluida ed è “innegabile” che ci siano “contatti, chiarimenti e approcci” al Senato, ha ammesso il deputato Antonio Tasso, capogruppo della componente Maie del Misto a Montecitorio.
Ma nel conteggio che va avanti ormai da giorni la doccia fredda è arrivata in mattinata con una nota del senatore Luigi Vitali che, se nella serata di ieri aveva annunciato di lasciare il gruppo di Forza Italia per aderire, verosimilmente, al nuovo gruppo dei responsabili nato a palazzo Madama, oggi è tornato sui suoi passi: “Nessun appoggio politico al Conte ter”. Con la tornata di consultazioni del pomeriggio i contorni della vicenda potrebbero essere meno nebulosi, Sergio Mattarella riceverà infatti anche la delegazione di Italia viva di Camera e Senato, con il leader Matteo Renzi, l’artefice della crisi di governo.
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