Laboratori di realtà virtuale, videogiochi, app sulla geografia dantesca. E ancora, declamazioni, versi in rap, endecasillabi cantati in coro. Sono alcune delle attività messe in campo dalle scuole italiane per il Dantedì, la giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta, che ricorre il 25 marzo.
Una celebrazione che, quest’anno, ha un valore ancora più simbolico: nel 2021 cadono anche 700 anni dalla morte di Dante Alighieri.
E’ quanto si legge in una nota del dicastero dell’Istruzione.
Il poeta rivive nelle opere e nelle attività delle ragazze e dei ragazzi come narratore di sentimenti, paure e speranze universali. Come guida in questo periodo oscuro. Mentre la Commedia – continua la nota – si trasforma in una metafora dei nostri tempi. “Voglio ringraziare tutta la nostra comunità scolastica per il grande impegno profuso in occasione di queste celebrazioni. Come sempre, nonostante il momento difficile, la scuola ha saputo guidare le nostre ragazze e i nostri ragazzi, condurli in un percorso fatto di studio, approfondimento, aiutandoli a far proprio il messaggio di Dante e dei suoi versi bellissimi e sempre estremamente attuali”, sottolinea il ministro dell’Istruzione, professor Patrizio Bianchi.
Il ministero – continua la nota – ha accompagnato costantemente le scuole in questo percorso di avvicinamento al Dantedì. Già nelle scorse settimane, attraverso i canali social, sono stati raccontati i progetti di alcuni Istituti. Mentre fitto è il programma della settimana che si è aperto lunedì e che vedrà il suo clou nella giornata di oggi, 25 marzo.
Ad oggi sono 4.484 i progetti didattici postati dalle scuole sui social, utilizzando l’hashtag #DanteSocial. Sono 39.488 gli studenti coinvolti. L’iniziativa “Futura Dante” prosegue fino a venerdì 26 marzo.
Per i 700 anni dalla morte di Dante – prosegue sempre la nota – il ministero dell’Istruzione ha poi promosso il progetto pilota “Cantare Dante a scuola” di Ambrogio Sparagna, in collaborazione con l’associazione culturale archivio Aurunco, l’Orchestra popolare italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e la Finisterre Srl.
Il progetto ripropone l’antica e affascinante modalità dell’esercizio della poesia cantata di area appenninica, accompagnata da strumenti musicali tradizionali e intende celebrare Dante utilizzando alcune composizioni musicali originali in stile popolare su versi di endecasillabi tratti dalla Divina Commedia.
Ogni settimana, per un mese, tra febbraio e marzo, sui social del ministero dell’Istruzione, scuole, studenti e docenti hanno raccontato il cammino verso il Dantedì. Tra le iniziative, “La GraphiCommedia”, la rappresentazione di alcuni canti dell’Inferno realizzata da una classe dell’Istituto tecnico “G. Falcone” di Gallarate (VA). Ma anche “D.A.8, Dante Alighieri 8” il droide che interpreta i versi del sommo poeta, creato, grazie al coding e alla robotica, dalle studentesse e dagli studenti dell’Istituto tecnico “G. Russo” di Paternò, in provincia di Catania. Le classi del liceo artistico “Nervi-Severini” di Ravenna hanno collaborato a una Divina Commedia da record con l’artista Enrico Mazzone, realizzando un mosaico come da tradizione della città. All’Istituto comprensivo “Matteo Ricci” di Roma, leggendo la Divina Commedia, le alunne e gli alunni hanno affrontato temi come la paura, l’angoscia, il bisogno di una guida e di protezione, la rabbia, il coraggio, l’amore e la passione.