Sono numerose le misure contenute nel decreto sull’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose, che l’Aula del Senato ha convertito in legge con 229 sì, 28 no e nessun astenuto. Tra i principali interventi c’è un credito d’imposta per le imprese del settore ricettivo, turistico e fieristico-congressuale per iniziative in materia edilizia e di digitalizzazione.
Il testo prevede la nascita di un Fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2021, per l’erogazione di contributi a fondo perduto a favore delle imprese del comparto della ristorazione. Spazio anche alla velocizzazione dell’iter relativo agli investimenti ferroviari, con la riduzione dei tempi della Valutazione ambientale strategica (Vas) e con disposizioni sulle procedure di approvazione del contratto di programma tra il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili (Mims) e Rete ferroviaria italiana (Rfi).
Previsto poi un contributo di 11,3 milioni di euro per il 2022, e di 7,1 milioni di euro per il 2023, per l’Agenzia industrie difesa (Aid). E ancora, ecco la costituzione di un Fondo di fondi dal titolo “Fondo ripresa resilienza Italia”, con una dote di 772 milioni di euro, per la messa a terra delle linee progettuali dei Piani urbani integrati e per lo sviluppo e resilienza delle imprese del settore turistico. Lo Stato italiano figurerà come contributore unico del Fondo che sarà gestito dalla Banca europea per gli investimenti (Bei).
Per combattere il caro bollette energetiche, vengono introdotti strumenti a difesa dei clienti domestici. Dal 2023 prevista una sanzione di 30 euro, incrementata del 4% del valore della transazione, per professionisti e commercianti che non accetteranno pagamenti con carta di debito o di credito, a prescindere dell’entità dell’operazione effettuata.
Verrà affidata a Difesa Spa, società controllata dal dicastero della Difesa, la procedura di gara per la costituzione del Polo strategico nazionale che dovrà ospitare in modalità cloud i dati più sensibili della Pubblica amministrazione. Infine, ecco il Fondo per la Repubblica digitale, con una dotazione di risorse di 500 milioni di euro fino al 2026, per il supporto di iniziative volte all’inclusione ed alla formazione digitale.
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