“Treni vecchi, treni che dovrebbero esserci ma non ci sono, treni che partono ma si fermano nel nulla per ore, treni con i bagni intasati, treni nuovi di zecca ma troppo alti per questo o quel tunnel, e i treni in ritardo”. Così il vicepresidente del Consiglio Regionale Emilio Del Bono descrive, in un post social, la situazione del trasporto ferroviario in Lombardia.

Una descrizione figlia dell’interrogazione avanzata dallo stesso Del Bono e dal collega Negri, nella cui risposta sono contenuti i dati che – per i due interroganti – inchiodano Trenord.

“Nei primi nove mesi del 2024, quasi l’80% delle 12.010 soppressioni, ad esempio, è stato causato da Trenord – spiega Del Bono – E non è una novità, visto che i numeri sono sempre stati simili: 75% nel 2019, ancora 75% nel 2020, 81% nel 2021, 85% nel 2022 e 82% nel 2023”.

L’attacco politico è quindi nell’attribuzione delle responsabilità di tali disservizi. Se più volte il Governo regionale ha additato enti terzi (ad esempio RFI con i suoi cantieri sulle linee), di fronte a questi numeri Del Bono condanna Trenord.

Fra le principali cause di soppressione una delle più impattanti può anche far sorridere: vari problemi al Wc. Non solo guasti o atti vandalici, ma anche problemi nello svuotamento dei reflui in particolare sui nuovi treni.

“Trenord è responsabile di 4 treni cancellati o in ritardo su 5 – aggiunge Del Bono, tornando poi su un suo cavallo di battaglia dello scorso anno – Alla luce di tutto questo, appare ancora più assurdo il rinnovo del contratto di Trenord per altri 10 anni per gestire il servizio ferroviario lombardo”.