Dopo il fantoccio appeso sul cancello di casa di Maurizio Piovanelli, a Leno spunta un cartello che rigetta il paese a quel settembre 2002. Lo riporta il Giornale di Brescia.
Sul cartello il nome di un residente con sotto la scritta: “Arrestato è il mandante del rapimento di Desirée Piovanelli”. La scritta è apparsa poche ora dopo l’interrogatorio a Giovanni Erra, condannato a 30 anni e unico maggiorenne presente all’epoca dei fatti.
Un gesto che si può collegare a quello del fantoccio appeso sul cancello di Maurizio Piovanelli, ascoltato pochi giorni prima dal sostituto procuratore Barbara Benzi, titolare dell’inchiesta bis. Un’inchiesta che il padre della ragazza ha voluto, convinto che dietro l’uccisione della figlia ci sia un giro di pedofilia.
Il nome indicato sul cartello non è comunque un nome casuale. E’ quello dell’imprenditore che aveva fornito indicazioni su chi avrebbe potuto organizzare alcuni festini a luci rosse con ragazzine minorenni. La Polizia ora indagherà, soprattutto sui due termini apparsi sul cartello: rapimento e mandante. Due parole mai utilizzate prima dell’esposto del padre.