Andrea Pavarini era in grado d’intendere e di volere. L’uomo arrestato per l’omicidio di Francesca Fantoni, avvenuto il 25 gennaio scorso a Bedizzole, è stato sottoposto a perizia psichiatrica e l’esito è stato depositato nei giorni scorsi. Un omicidio cruento quello di Francesca: colpita più volte con pugni e infine strangolata. Nella ricostruzione accusatoria Andrea Pavarini avrebbe anche cercato di violentare la vittima, senza riuscirci.
Nell’analisi redatta dallo psichiatra Sergio Luca Monchieri si fa riferimento a Pavarini come una pesona poco attenta e in grado di nascondere i ricordi. Era il 29 gennaio quando Andrea Pavarini crollò dopo due giorni d’interrogatorio. L’uomo, padre di un bimbo di pochi mesi, confessò d’aver ucciso Francesca al termine di un litigio. Ad incastrarlo fu il ritrovamento della felpa insaguinata nella sua abitazione. Gli esami stabilirono che quel sangue era di Francesca uccisa due giorni prima. La tesi sostenuta dal professor Sergio Luca Monchieri, perito del tribunale, ha chiarito in 46 pagine che chi ha ucciso Francesca Fantoni era lucido e quindi può partecipare coscientemente al processo.