“Ha agito con freddezza e lucidità, pianificando tutto nei dettagli”. A parlare è il gip Tiziana Gueli che in quattordici pagine di rapporto ha ricostruito passo dopo passo l’omicidio di Stefania Crotti ad opera di Chiara Alessandri.
Secondo il gip infatti, il piano della Alessandri era quello di eliminare una donna che vedeva come ostacolo. Dal carcere di Verziano intanto, l’accusata si difende affermando che non voleva uccidere Stefania, ma né il pm Teodoro Catananti né il gip Tiziana Gueli credono alla versione della donna.
Si suppone che il delitto fosse programmato almeno da inizio gennaio e che la donna abbia attirato Stefania Crotti nel garage senza destare alcun sospetto servendosi di una terza persona. L’omicida nel frattempo continua a negare di aver bruciato il corpo, ma di averlo solamente abbandonato tra le viti di Erbusco. Il gip nelle quattordici pagine di rapporto afferma che la distruzione deve essere attribuita a lei perché farebbe parte del piano criminoso progettato da inizio mese.
Il legale dell’accusata, intanto, ha ipotizzato che ad aver dato alle fiamme il corpo possa essere stata la stessa persona che avrebbe fatto sparire la borsa della vittima che ancora manca all’appello, ma l’ipotesi di un terzo estraneo è “inverosimile”