La richiesta di incidente probatorio nel caso dell’omicidio di Manuela Bailo è stato rigettato. Un fattore che avvicina sempre più alla conclusione delle indagini sulla morte della donna di Nave. Nei giorni scorsi i Carabinieri del Ris hanno depositato la relazione conclusiva.
Dalle carte si evince l’esito negativo delle analisi eseguite sui quattro coltelli presenti nell’appartamento della madre di Fabrizio Pasini, ora in carcere con l’accusa di omicidio, ad Ospitaletto. Così come sui quattro coltelli non sono state trovate tracce del Dna di Manuela. Un dato che quindi conforterebbe la tesi difensiva secondo cui la vittima non sarebbe stata sgozzata.
A tal proposito la difesa di Pasini, rappresentata dall’avvocato Pietro Paolo Pettenadu, chiederà nuovamente l’incidente probatorio in sede d’udienza preliminare. Il corpo senza vita di Manuela Bailo è stato trovato il 20 agosto in una cascina abbandonata a Azzanello, in provincia di Cremona.
A indicare il luogo in cui era stato occultato il cadavere era stato proprio Fabrizio Pasini, nelle ore successive all’arresto, avvenuto al rientro dalle ferie con moglie e figli in Sardegna. Il delitto risaliva a tre settimane prima. Fabrizio Pasini ha sempre negato d’aver sgozzato Manuela Bailo.
Nella sua versione la morte sarebbe avvenuta in seguito a una caduta dalle scale durante una discussione degenerata. Tesi questa mai creduta dalla magistratura che indaga sull’omicidio.