“Dentro quel borsone nero c’è un corpo”: El Biti rimane in carcere
Per il Tribunale del Riesame non ci sono dubbi. La visione dettagliata delle immagini delle telecamere di videosorveglianza del bar che avrebbero immortalato El Biti tracinare in macchina un borsone nero non lasciano dubbi: dentro a quel sacco c’è un corpo umano rannicchiato. Per tale ragione il marito 50enne di Suad Alloumi, la donna marocchina di 29 anni scomparsa dal suo appartamento dove viveva con i due figli piccoli in via Milano in città la notte tra domenica 3 giugno e lunedì 4, rimane in carcere. Il corpo non si trova ma gli inquirenti sono convinti che la donna sia stata messa in quel borsone che El Biti la mattina di quella tragica domenica. Dalle prime deposizioni El Biti aveva confessato di avere nel sacco della biancheria, in particolare lenzuola. Una tesi sconfessata dal Tribunale del Riesame. Anche sul movente sembrano non esserci dubbi: El Biti avrebbe agito per gelosia. Da quello che sembra essere emerso in queste indagini sulla scomparsa della donna era l’ossessione dell’uomo che la stessa potesse avere relazioni con altre persone di sesso maschile.