Bufera sul presidente della Provincia Samuele Alghisi, in seguito alle sue dichiarazioni riguardo il depuratore del Garda. Il presidente ha affermato infatti che i reflui fognari depurati del Garda saranno scaricati nel Chiese, durissime le reazioni, sia da parte del portavoce del Comitato referendario Acqua Pubblica Brescia Mariano Mazzacani, sia dal Comitato delle persone colpite dall’epidemia di legionella e polmonite batterica.
Mazzani annuncia: “Siamo pronti ad iniziative formali a livello nazionale ed europeo, se necessario. Non lasceremo nulla di intentato, ma soprattutto faremo in modo che i cittadini e le comunità si riprendano in mano il loro futuro».
Alza invece il tiro il Comitato delle persone colpite dall’epidemia di legionella e polmonite batterica: “Non siamo di fronte a una questione di opere pubbliche, ma di diritto alla tutela della salute, l’onda batterica che ha infettato quasi mille persone, provocando almeno sette morti nell’enclave compresa tra la Bassa e la provincia di Mantova, è stata innescata dal degrado del Chiese. Caricare questo fiume degli scarichi fognari depurati del Garda significa innalzare il potenziale di una bomba batteriologica pronta ad esplodere. Chi insiste a promuovere il progetto del depuratore sarà chiamato a rispondere delle sue azioni in ogni sede legale e giudiziaria”.
Anche il consigliere provinciale Apostoli si dice contrario al depuratore: “Dicono che l’acqua che esce dal depuratore entrerà pulita nel Chiese, e quindi non ci saranno problemi. Se così fosse, perchè non scaricarla nel Garda che è più grande del fiume? Mi dissocio dalla decisione della Provincia”.
Un compito non facile per la Provincia, che con 230 milioni da spendere è chiamata a prendere una decisione importante per tutti i comuni del Garda.