È una scelta sofferta, che mai avrei immaginato di dover fare: io e tanti altri colleghi e amici lasciamo il Movimento, quella che non sarà più la prima forza politica in Parlamento. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in una dichiarazione alla stampa presso l’Hotel Sina Bernini Bristol a Roma. Riguardo le sorti del governo, il titolare della Farnesina ha dichiarato che “faccio parte del governo e penso che l’operato di Draghi debba essere motivo di orgoglio. Continueremo a sostenerlo con lealtà e con il massimo dell’impegno”.

La prima forza politica in Parlamento, ha proseguito Di Maio, “ha messo in discussione l’operato sia del presidente del Consiglio che del ministro degli Esteri, continuando a mettere in difficoltà il governo anche in occasione di importanti vertici istituzionali, solo per recuperare qualche punto percentuale, senza neanche riuscirci”. “Pensare di picconare la stabilità di governo è irresponsabile”, ha aggiunto.

Secondo il ministro, quella di ieri “è stata una giornata molto importante: al Senato è stata votata la risoluzione parlamentare che rafforza il governo e il presidente Draghi, che andrà al Consiglio europeo con un ampio sostegno delle forze politiche”. L’indicazione di voto sull’Ucraina “è stata netta, dopo settimane di ambiguità e di attacchi”, ha aggiunto sottolineando che di fronte alle “atrocità di Putin non potevamo mostrare incertezze, dovevamo scegliere da che parte stare della storia”.

Nel nuovo percorso che inizia, ha concluso il ministro, “non ci sarà spazio per l’odio, né per populismi, sovranismi, estremismi”.

La nuova forza politica di Di Maio

Potrebbe chiamarsi “Insieme per il futuro”, a quanto si apprende, il nome del nuovo gruppo parlamentare guidato da Luigi Di Maio. Inoltre, sarebbero circa 60 i parlamentari ad aver aderito al nuovo gruppo lasciando il Movimento 5 stelle. Il ministro sarebbe in contatto anche con il sindaco di Milano, Beppe Sala, sempre più determinato a costruire una forza liberal democratica e ambientalista.

Sempre secondo le indiscrezioni, il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, per il momento non starebbe pensando di far cadere il governo. Nelle prossime elezioni, infatti, l’M5s dovrebbe riuscire ad arrivare almeno al 7 per cento, mentre una nuova forza politica di Di Maio potrebbe non superare la soglia di sbarramento. Le fonti sostengono inoltre che la scissione del ministro degli Esteri dal Movimento potrebbe essere un detonatore per una “rivolta” all’interno della Lega, con alcuni esponenti del Carroccio che starebbero aspettando gli esiti dei ballottaggi per tentare di disarcionare Matteo Salvini.

Un quadro politico in rapidissima evoluzione che potrebbe portare anche alla presentazione, alle prossime elezioni, di nuove liste centriste.