Si avvicina la Pasqua e, inevitabilmente, tornano anche i prodotti tipici di questo periodo di festa a partire dai dolci della tradizione prodotti da un settore a spiccata vocazione artigianale. In Lombardia sono ben 6.428 le pasticcerie e le imprese del settore dolciario – comparto che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria e simili – con una alta vocazione artigianale: sono infatti oltre 4mila le imprese artigiane (4.440), il 69,1% delle imprese totali del settore.

Nel Bresciano stiamo parlandi di 426 imprese nel settore dolciario su 525 totali e di 275 pasticcerie su 382. Significa un totale di 701 imprese artigiane del settore con oltre 3mila addetti. La nostra è la seconda provincia lombarda dietro solo a Milano con le sue 1.276 imprese.

Sarà però una Pasqua all’isegna degli aumenti. A febbraio 2025 si registrano rincari significativi per le materie prime dei dolci di Pasqua, in particolare per il burro (+19,2%), caffè (+18,3%), cacao e cioccolato in polvere (+15,4%) e il cioccolato (+9,7%). Inoltre, presentano un accentuato dinamismo i prezzi di frutti a bacca (+7,0%), pesche e nettarine (+6,7%) e altri agrumi (+6,3%). In particolare, nella preparazione dei prodotti da forno pesa il rincaro del costo dell’energia: a seguito della fiammata dei prezzi all’ingrosso tra fine 2024 e inizio 2025, a marzo 2025 i prezzi retail di energia elettrica e gas salgono del 10,4% rispetto a un anno prima.

Questo si ripercuote almeno in parte sul consumatore finale. I prezzi degli altri prodotti di pasticceria fresca registrano una crescita del 3% in aumento rispetto al +2,5% di gennaio, anche se leggermente più attenuato del +3,3% registrato un anno prima e del +6,5% di due anni prima. Naturalmente per i prodotti che concentrano l’utilizzo di materie prime con costi in forte crescita – come le uova di cioccolato – i prezzi al consumo presentano una dinamica più marcata.

Rimane poi il problema del reperimento del personale. In Lombardia non si trovano 1.740 figure su 3.150 previste. Nella sola nostra provincia si stimano su questa base, su circa 494 nuove entrate previste, 273 quelle ancora oggi di difficile reperimento sul mercato del lavoro.

“Le pasticcerie e le imprese dolciarie bresciane sono il cuore pulsante delle tradizioni culinarie pasquali, un segno tangibile della nostra vocazione alla qualità e alla valorizzazione dei prodotti tipici – ha detto il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – È però fondamentale affrontare la sfida della carenza di manodopera specializzata, che rischia di compromettere la competitività del settore. Come Confartigianato, continueremo a lavorare al fianco delle imprese per sostenere l’innovazione, la formazione delle nuove generazioni e il riconoscimento del valore che l’artigianato porta all’economia del nostro territorio”.