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Domani 5.000 volontari ripuliranno il Po dalla plastica

Oltre 5mila volontari, sotto le bandiere blu di Plastic Free, saranno impegnati domani, domenica 23 maggio, in una giornata di pulizia da plastica e rifiuti abbandonati lungo l’asta del Po, dal Piemonte fino al Veneto, e dei suoi principali affluenti.

Un tipo di inquinamento, quello da plastiche e rifiuti in genere, che impatta quotidianamente sull’intero ecosistema, in particolare quello marino, e di conseguenza sull’uomo. Il bacino idrografico del fiume Po e dei suoi affluenti corrisponde a un’area molto industrialmente avanzata sulla quale vivono 20 milioni di cittadini consumatori. L’evento si chiama “Un Po prima del mare”: è stato organizzato dall’associazione Plastic Free Onlus con il supporto dei gruppi Sofidel e Flowe, sponsor dell’iniziativa, e in Piemonte vede coinvolti 10 comuni: Torino, Alpignano, Moncalieri, Cafasse, Ivrea, Vercelli, Alessandria, Asti, Galliate e Verduno. Oltre 50 gli eventi organizzati nelle quattro regioni, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. L’obiettivo della giornata di sensibilizzazione sarà quello di rimuovere oltre 50.000 chilogrammi di rifiuti dall’ambiente.

“Il Pianeta ha costantemente bisogno del nostro amore, non possiamo attendere le festività dedicate dell’ambiente per ricordarci di fare la nostra parte – ha commentato Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free – Il nostro invito a partecipare è aperto a tutti, a coloro che credono in un futuro migliore e a coloro che amano la concretezza della nostra associazione”.

“Siamo particolarmente onorati e orgogliosi che la nostra iniziativa abbia trovato il supporto e la collaborazione ufficiale dell’Università del Piemonte Orientale – dice Antonio Rancati, segretario generale di Plastic Free – perché una delle attività principali della nostra associazione è proprio la formazione delle nuove generazioni con i nostri format di green education, il cui obiettivo è quello di far crescere la consapevolezza della necessità di un mondo più pulito con attività per il bene comune”.

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