Rinviati al 7 gennaio per evitare la chiusura dei negozi, scatta giovedì 7 gennaio, con una Lombardia in zona gialla, i saldi di gennaio.
Due giorni in “giallo” e due giorni in “arancione” per il via ai saldi e la speranza per i commercianti di recuperare qualcosa da questa terribile stagione. Non si potrà certo parlare di “guadagni” quest’anno ma di quanto riusciranno a limitare le perdite.
L’ufficio studi di Confcommercio ha stimato che sei italiani su dieci approfitteranno dei saldi invernali per fare acquisti: una percentuale leggermente in crescita rispetto al passato: 64 per cento contro 61,8 per cento di gennaio 2020 e 61,6 per cento nel gennaio 2019 ma sottolinea, invece, come diminuisce la spesa a famiglia destinata allo shopping scontato: 254 euro contro i 324 euro dell’anno passato, quindi 70 euro in meno.
Il 35 per cento dei consumatori acquisterà in saldo online a discapito dei negozi tradizionali, una percentuale in forte crescita (+13,7 per cento). In vistoso aumento (+7,9 per cento) la percentuale di chi attribuisce maggior importanza al prezzo dei prodotti, a testimonianza delle difficoltà economiche che stanno attraversando le famiglie italiane in questo periodo.
Secondo Confcommercio, gli italiani acquisteranno in saldo prevalentemente capi di abbigliamento (il 96,6 per cento contro il 95,9 per cento del 2020, quindi con un aumento dello 0,7 per cento) e calzature (l’89,3 per cento contro l’82 per cento del 2020, quindi con un rialzo del 7,3 per cento). Scende invece la preferenza per accessori (33 per cento con un calo del 4 per cento) e biancheria intima (25,5 per cento con una flesssone del 4,5 per cento).
In grandissimo aumento la percentuale di consumatori che acquisteranno in saldo online a discapito dei negozi tradizionali: la scelta dello shopping sul web sale del 13,7 per cento mentre scende dell’8,1 per cento la spesa nei negozi.
Aumenta la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti acquistati in saldo (+7,9 per cento rispetto alle previsioni del gennaio 2020 quando era il 35,7 per cento) a discapito della ricerca della qualità.
Confcommercio fa poi notare che è in vistoso aumento la percentuale dei consumatori che giudica positivamente la qualità dei prodotti venduti a saldo (94,1 per cento contro 86,4 per cento del gennaio 2020) e che oltre il 77 per cento dei rispondenti ha dichiarato di sentirsi “molto o abbastanza tutelato” quando acquistano a saldo, l’8,2 per cento in più di gennaio scorso. (Com) © Agenzia Nova