Entra nel vivo la campagna di vaccinazione italiana, che numeri alla mano si sta confermando fra le più rapide in Europa e nel mondo. Un ulteriore accelerazione verrà poi dall’arrivo in Italia delle prime dosi del vaccino di Moderna, il secondo siero anti Covid-19 a ricevere l’autorizzazione dell’Ema e dell’Aifa. Domani è previsto l’arrivo in Italia delle prime 47 mila dosi del vaccino americano, a cui seguiranno altre 66 mila dosi il 25 gennaio, 163 mila l’8 febbraio, e 450 mila il 22 febbraio. Una dotazione che va a sommarsi alle oltre 450 mila dosi del vaccino Pfizer che ogni settimana continuano ad arrivare nel nostro Paese e che vengono già somministrate dal 28 febbraio in 293 centri distribuiti su tutto il territorio nazionale.
Centri che, con il passare dei giorni e l’arrivo di sempre più dosi di vaccino, arriveranno in pochi mesi a circa 1.500 da nord a sud. Quanto al vaccino di Moderna, che con quello di Pfizer condivide la piattaforma basata sulla tecnologia del rna messaggero veicolato da nano particelle lipidiche, può essere somministrato solo a soggetti sopra i 18 anni e da ogni flacone sono ottenibili 10 dosi, senza la necessità di essere diluito, cosa che invece avviene con il siero della Pfizer.
Inoltre, la temperatura di conservazione del vaccino Moderna è fra i 15 ed i 25 gradi sotto zero, ma una volta scongelato può essere mantenuto fra i 2 e gli 8 gradi per 30 giorni. Anche nel caso di Moderna, sono necessarie due somministrazioni, e l’immunità protettiva si verifica nel 95 per cento vaccinati dopo 14 giorni dal richiamo. Intanto, in attesa che anche il vaccino di Moderna cominci ad essere somministrato in dosi massicce – per l’Italia sono state destinate dall’Ue oltre 12 milioni di dosi – nel nostro Paese sono già state vaccinate con il siero della Pfizer 643.219 persone: si tratta del 70 per cento del totale delle dosi consegnate alle strutture, 918.450.
Ma con percentuali regionali che superano anche il 100 per cento, come ad esempio in Campania, grazie all’utilizzo dei residui, che consentono di somministrare 6 vaccinazioni, anziché 5, da ogni singola fiala di siero. Una buona notizia che aiuterà a raggiungere gli obiettivi della campagna vaccinale delineati dal commissario all’emergenza, Domenico Arcuri, e che ormai sono noti alla popolazione: 5.9 milioni di vaccinati entro fine marzo, 13.7 entro aprile e 21.5 entro fine maggio.
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