Sono da poco passate le 10.00 quando parte l’attacco dell’assessore all’agricoltura Fabio Rolfi all’indirizzo del Sindaco di Brescia, Emilio Del Bono con una dichiarazione inviata all’agenzia Ansa. Oggetto: la visita del Premier Mario Draghi a Bergamo e non nella nostra provincia maggiormente colpita in questa terza ondata del Covid.
“Brescia ha un problema di rappresentanza e di relazioni con le massime istituzioni nazionali – dichiara Rolfi – . Ormai è evidente e certificato dai fatti: purtroppo in questo anno Brescia non è stata in grado di coinvolgere le più importanti cariche istituzionali nella rappresentanza della propria sofferenza e di testimoniare correttamente le esigenze dei cittadini”.
“Il premier Conte era passato per dieci minuti a notte fonda – continua Rolfi – il presidente Mattarella ha visitato Castegnato e ora il presidente Draghi sceglie legittimamente Bergamo. Il problema è di rappresentanza della città. Il territorio bresciano è stato tra i più colpiti a livello nazionale sia nella prima che nell’ultima ondata. Nonostante le critiche continue del sindaco alla Regione Lombardia, a Brescia sono stati solamente il presidente Attilio Fontana e Guido Bertolaso per dimostrare la vicinanza della Regione alla città e cercare di potenziare l’attività vaccinale” conclude Rolfi.
Passano solo poche ore, le necessarie visto che il Sindaco era impegnato con il Vescovo di Brescia nella cerimonia di commemorazione delle vittime al Vantiniano prima e poi agli Spedali Civili per la “svelazione” dell’opera di Indico dedicata alla città.
Il tempo, per il primo cittadino, di rientrare in ufficio e parte la bordata del Sindaco con un comunicato ufficiale dell’Ufficio stampa.
“Rolfi abbia almeno il pudore di tacere” – recita il titolo della risposta all’assessore regionale.
“In un periodo di profonda sofferenza per la nostra città, nella giornata dedicata alla commemorazione delle vittime della pandemia, polemiche volgari e strumentali sono indecenti” – scrive Emilio Del Bono .
“La realtà è una sola ed è tragica nella sua limpidezza, dopo un anno di gestione fallimentare della sanità in Lombardia è evidente quanto poco abbiano contato e contino la nostra città e la nostra Provincia in Regione. Risposte e risorse, in questi mesi, – continua il Sindaco – sono arrivate ai Comuni da Roma, da Milano, invece, non abbiamo ricevuto alcun aiuto concreto per i nostri bilanci dal punto di vista gestionale. Brescia ha ascolto a Roma nei massimi livelli istituzionali e assai poco a Milano. Ma poiché siamo un popolo abituato a risolvere i propri problemi da solo, così abbiamo fatto anche in questa situazione: penso alla Quarta Scala del Civile, realizzata dalla Fondazione Spedali Civili, e ai soldi della raccolta AiutiAmo Brescia, che hanno sostenuto tante realtà e reso possibile, in collaborazione con il Comune, la nascita del centro di via Morelli o alla raccolta fondi Sostieni Brescia, messa in campo dalla Loggia, che ha dato un aiuto concreto a tante famiglie in difficoltà o ancora alla disponibilità a titolo gratuito dell’Ente Fiera per la realizzazione dell’Hub vaccinale di Brescia.
“La gravità di quanto sta accadendo”, continua Del Bono, “mi impone il compito di alzare la voce e farmi messaggero del grido di aiuto della nostra comunità e continuerò a farlo – non mi faranno tacere le mediocri esternazioni di un Assessore più attivo nel contrastare il suo territorio che ad aiutarlo – fino a quando non saremo usciti da questa terribile situazione. Come purtroppo accade spesso, chi punta il dito dovrebbe avere il pudore di tacere. Rolfi”, conclude il sindaco, “invece di dare lezioni e perdere tempo in polemiche di spessore rasoterra, dovrebbe rappresentare meglio il suo popolo e impegnarsi affinché ci sia una cambio radicale della gestione della sanità sul nostro territorio e affinché Brescia riceva al più presto i vaccini di cui ha disperato bisogno”.
A giudicare dai toni, per il prossimo “round” non dovremo attendere molto.