Oltre cento posti di lavoro a rischio. Un fulmine a ciel sereno alla Stanadyne di Castenedolo dopo l’annuncio della proprietà americana di aver messo in liquidazione la società bresciana attiva nel settore automotive.
Ricevuta l’infelice notizia, i lavoratori dell’azienda di via Matteotti hanno indetto da questa mattina un’assemblea permanente all’esterno del capannone.
Una vicenda che va ad affiancarsi a quella della Filartex di Palazzolo sull’Oglio, a sua volta posta in liquidazione lo scorso 30 ottobre, con 63 persone rimaste senza lavoro. Si tratta del culmine di una crisi, quella del tessile, in atto già da molti anni che con il covid ha subito la batosta finale.
Lo scorso marzo si era tentato l’ultimo salvataggio con una operazione di concordato e la ricerca di nuovi soci disponibili a rivitalizzare la società. Tutto inutile.
Ora la richiesta dei sindacati al curatore fallimentare è quella di attivare la cassa integrazione per cessazione, per gestire con l’ammortizzatore sociale e le politiche attive del lavoro un periodo congruo per le lavoratrici e lavoratori coinvolti: molti di essi sono lontani dalla pensione e sono in quella fascia di età difficile al ricollocamento.
La speranza è che vi sia, a stretto giro, qualcuno con la volontà di rilevare questa attività salvando l’impiego dei 63 lavoratori e una lunga storia produttiva.