Un 32enne di Iseo, un 50enne del lago di Garda. Due storie un unico denominatore: la loro violenza contro le donne, compagne ed ex.
In poche ore, di nuovo, nel bresciano, i Carabinieri hanno applicato il “codice rosso” ben due volte.
I militari della Stazione di Iseo hanno arrestato in flagranza di reato un 32enne per maltrattamenti nei confronti della compagna convivente di 37 anni. La situazione era monitorata dai Carabinieri dopo che, a fine giugno, era arrivato in caserma un referto medico che riportava alcuni traumi subiti dalla donna in seguito a violenze domestiche e per cui era intervenuta la radiomobile della locale Compagnia Carabinieri.
Quel giorno, la pattuglia di Iseo faceva visita all’abitazione della coppia, per sincerarsi dello stato dei loro rapporti.
Ma già al loro arrivo i militari hanno notato escoriazioni, recenti, sul braccio della donna che, con tono dimesso, minimizzava l’accaduto.
I Carabinieri ritenendo la donna in pericolo hanno proceduto “all’arresto in flagranza” del compagno.
Arresto convalidato e che ha aperto, al 32enne, le porte del carcere cittadino.
I Carabinieri della Compagnia di Salò, mentre pattugliavano il centro di un paesino della zona, sono stati attirati dalle urla di una donna che chiedeva aiuto.
Al loro arrivo hanno notato che un uomo – alla vista dei militari – ha provato a fuggire di corsa, ma è stato prontamente bloccato.
Perquisito, aveva in tasca un coltello che gli è stato immediatamente sequestrato.
L’uomo è stato arrestato “in flagranza dei reati di violenza privata, stalking e porto di armi atta ad offendere”.
Dalla ricostruzione dei fatti, la donna era stata seguita all’uscita dal luogo di lavoro dall’ex compagno, 50enne, già noto alle forze dell’ordine.
La loro relazione era stata interrotta un mese fa a causa delle continue vessazioni a cui la donna era stata vittima durante il rapporto di coppia. Minacce psicologiche, offese, prevaricazioni, specie quando era ubriaco.
Enorme la pressione sulla donna, che il mese precedente ai fatti, prima aveva deciso di lasciarlo e poi denunciare tutto ai Carabinieri, visto che l’uomo la pedinava e non accettava la fine della loro storia.
Dopo esser stato tradotto in carcere a Brescia, l’arresto è stato convalidato e il magistrato ha applicato la misura degli arresti domiciliari.