Era domiciliato a Manerbio, Edoardo Sabbatino, 56 anni, l’uomo che secondo i carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano ha materialmente sparato a Donato Carbone, freddato con 8 colpi di pistola il 16 ottobre scorso nel garage della sua abitazione a Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano.
Secondo la ricostruzione dei militari ci sarebbero due nomi per il delitto, mandante ed esecutore.
Il mandante, invece, secondo i carabinieri sarebbe Leonardo la Grassa, 72 anni.
Decisive per le indagini sono state le immagini delle telecamere della zona. I carabinieri hanno analizzato i filmati del territorio a lungo e hanno notato che i due avevano fatto un sopralluogo in via Don Milani il giorno prima del delitto. Quando invece Carbone è stato ucciso erano presenti entrambi, con due auto differenti.
Dopo gli spari si sono dati alla fuga, ritrovandosi in un bar di Cologno, dove hanno abbandonato l’auto del killer, rubata un mese prima nel Bresciano. E’ coinvolta anche una terza persona: il mediatore è infatti di Roncadelle. Ha fatto da tramite tra il mandante e il killer.
Sul movente del delitto ci sarebbe l’ombra dell’usura